Il grido di allarme di Maurizio Balassone,Maurizio Proietti e Caterina Di Rienzo. Cresce la nuova mobilitazione dopo le ultime vicende dei giorni scorsi
Sulmona, 11 ottobre- Ieri, in seno alla riunione di maggioranza insieme agli altri consiglieri abbiamo espresso parere contrario alla realizzazione della centrale di compressione della SNAM in località case Pente. Non entriamo nel merito tecnico sull’inutilità dell’opera nella sua interezza (centrale di spinta e metanodotto), perché è stato ampiamente documentato dai comitati cittadini per l’ambiente e dal Coordinamento No Hub del gas. Tra i punti più importanti piace ricordare: l’inutilità dell’opera; i consumi di gas in calo rispetto agli anni precedenti; un’opera che se tutto va bene entrerà in esercizio nel 2027 e quindi non si giustifica l’urgenza della realizzazione; le politiche europee per la riduzione delle emissioni da fonti fossili per raggiungere la neutralità climatica al 2050, nel rispetto dell’Accordo di Parigi. Per chi volesse approfondire l’aspetto tecnico si consiglia la lettura del documento tecnico reperibile a questo url:
Alla luce di quanto sta accadendo da anni, e alla luce dell’accelerazione delle ultime tre conferenze dei servizi, siamo del parere che sia mortificato il diritto all’esercizio della democrazia di una intera popolazione. Riportiamo alla memoria e condividiamo quanto detto dai vescovi d’Abruzzo nell’ottobre 2014: “Riteniamo necessaria una democrazia ad alta intensità. Ossia una democrazia sostanziale, partecipativa e sociale, quanto mai necessaria ad assumere scelte irrimediabilmente gravi tenendo conto della netta contrarietà che la popolazione abruzzese e molisana, e questa Conferenza Episcopale, hanno più volte espresso”.
Ma è in qualità di medici, che esprimiamo la nostra contrarietà soprattutto alla centrale di compressione perché dannosa per la salute degli abitanti della Valle Peligna. Una situazione che si aggraverà con l’eventuale entrata in esercizio della erigenda centrale termoelettrica Metaenergia.
Le particolari condizioni oro-geografiche della Valle Peligna, caratterizzata da inversione termica (osservare i fumi che tornano in basso), favoriscono la concentrazione ambientale di sostanze inquinanti e questo costituisce il più importante fattore di rischio di impatto sanitario.
I dati inequivocabili forniti dalla letteratura medica sia sperimentale che clinico-epidemiologica dimostrano la pericolosità del biossido di azoto (NO2) e del particolato fine ed ultrafine; pertanto, solo rispettando rigorosamente il principio di precauzione e prevenzione possiamo salvaguardare la salute dei nostri concittadini, dei nostri figli e dell’ambiente.
Mettere in guardia il cittadino dalle ricadute negative sulla salute degli impianti impattanti è un nostro preciso dovere. Infatti, il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini. Favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva. E’ questo il principio che ispira la nostra iniziativa. Non possiamo tollerare che si continui a ripetere l’errore di esporre singole persone o intere comunità a rischi per la salute, salvo poi, a distanza di tempo, e solo dopo decessi e malattie, riconoscere quanto già l’evidenza scientifica aveva indicato e dimostrato.
Non possiamo permetterci l’errore di tacere: saremmo doppiamente colpevoli.
Dott. Maurizio Balassone
Dott. Caterina Di Rienzo
Dott. Maurizio Proietti
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https://www.fondazioneomd.it/single-post/2018/01/31/Inversione-termica-di-cosa-si-tratta