Sulmona, 13 ottobre- La sicurezza dei cittadini è di fondamentale importanza al fine di prevenire tragedie. Presentata questa mattina a Sulmona, nell’aula consiliare di Palazzo San Francesco, la manifestazione della Protezione Civile Io non rischio, la quale ha la finalità di far conoscere ai cittadini le misure ed i comportamenti che devono assumere in caso di calamità quali terremoti, maremoti, alluvioni. Presenti il sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero, l’assessore geologa Catia Di Nisio, i componenti della Protezione Civile Sulmona Domenico Pallozzi, Roberto Centofanti, Nunzio Del Cimmuto, Annarita Petrella.
La manifestazione avrà luogo a Sulmona domenica sedici ottobre 2022 dalle ore nove alle venti in Piazza XX Settembre, con i cittadini che sono invitati a partecipare, al fine di avere tutte le informazioni circa i comportamenti che devono avere in caso di eventi determinati dalla natura quali terremoti, alluvioni. L’informazione ai cittadini è di fondamentale importanza, al fine di far essere parte integrante della Protezione Civile la società civile. I cittadini non sono, non devono essere considerati realtà esclusa dalla protezione Civile, bensì la parte, la realtà più importante. Tutti infatti sono fondamentali e devono fare la loro parte in occasioni di calamità naturali, qualora dovessero accadere. I cittadini inoltre devono essere consapevoli ed essere informati circa i rischi esistenti nel nostro territorio. È fondamentale conoscere ciò che si deve fare in occasione di calamità naturali, quali comportamenti non devono essere attuati, quali invece si. Nel corso della manifestazione di domenica alle ore undici, sulla pagina Facebook io non rischio Sulmona, avrà luogo la diretta dal comune di Roccacasale, nella quale sarà presente la geologa Tania Campea, conferenza la quale avrà, come tema, la faglia esistente in Roccacasale. Fra le prime realtà ed informazioni che i cittadini devono sapere e cosa fare, quali comportamenti attuare nelle prime dodici ore della calamità, quali beni prendere in maniera urgente poiché importanti per essi. Il Dipartimento quest’anno ha selezionato sette piazze in tutta Italia, per attuare la prova e, la piazza di Sulmona, è stata una delle sette selezionate in ambito nazionale.
L’assessore Catia Di Nisio, unitamente al sindaco Gianfranco Di Piero, nei loro interventi hanno ricordato, ed ancora una volta precisato, quali interventi si stanno attuando nel territorio, ai fini di prevenire eventuali calamità future: il vallone di Santa Lucia per il quale si stanno predisponendo interventi di protezione e messa in sicurezza, mediante l’impiego di reti, l’eremo nel quale si dovranno attuare piani e messe in sicurezza sia dell’eremo, sia dell’intera area. I valloni, in caso di piogge consistenti, possono accumulare detriti con il rischio di essere trasportati a valle. L’attenzione da parte dell’amministrazione comunale è rivolta anche ai fiumi Vella e Sagittario, i quali in caso di precipitazioni consistenti potrebbero vedere aumentare la loro portata d’acqua. Fra le realtà della natura da controllare vi è anche il Monte Morrone, il quale va monitorato con attenzione. Molti i temi che interessano la sicurezza dei cittadini, della società civile, con la Protezione Civile come sempre in prima linea, pronta ad intervenire ove ve ne fosse bisogno. La Protezione Civile di Sulmona consta di quaranta persone, dedite a tal compito molto impegnativo.
La Protezione Civile svolge l’arduo, prezioso, fondamentale incarico di prevenire e prevedere in tempo ogni rischio eventuale, nonché di fornire immediato soccorso alle popolazioni e zone colpite da calamità naturali. Vi partecipano enti pubblici e privati, è stata istituita dalla legge 24 febbraio 1992, n. 225, nel corso degli anni è stata oggetto di un intervento normativo di riordino, avvenuto poi organicamente con l’emanazione del codice della protezione civile del 2018. Va precisato che, nel corso della storia, il concetto di protezione civile quale espressione di aiuto, solidarietà, unità nazionale, senso civico, ha radici molto lontane le quali, nel corso del tempo dettato dalla storia, non si sono mai recise. Già nel 1861, anno nel quale si ha l’unità d’Italia, la necessità di soccorrere chiunque in difficoltà, causa una grave emergenza, non è compito prioritario dello Stato: gli interventi sono anche affidati ai militari e considerati opere di beneficenza. Anche durante l’alluvione di Roma nel dicembre del 1870. Il 28 dicembre 1870, poco più di due mesi dopo la breccia di Porta Pia, Roma subisce una grande inondazione da 17,22 metri, la maggiore dal 1637. La necessità, di soccorrere ed assistere la popolazione colpita, rappresenta la prima spontanea espressione di protezione civile in Italia, la quale è sempre presente in prima linea in ogni calamità.
Andrea Pantaleo .