Sulmona,17 ottobre- Anche i Comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona hanno partecipato il 15 ottobre scorso, ad un mese dall’alluvione che ha colpito le Marche, alla grande manifestazione di Ancona contro i disastri ambientali e per la giustizia climatica. Il lungo corteo, che si è snodato per le vie principali della città, era aperto da uno striscione con la scritta “non paghiamo”. “Siamo stanchi di pagare le politiche inquinanti”, “siamo stanchi di pagare per tragedie prodotte dai cambiamenti climatici”, siamo stanchi di pagare per impianti energetici inutili e dannosi e per bollette stratosferiche”, queste le parole d’ordine delle migliaia di persone che hanno preso parte alla manifestazione, che ha visto tra i promotori la Campagna nazionale “Per il clima Fuori dal fossile”. Un cartello, con una scritta che alludeva alla guerra in corso in Ucraina e al rischio nucleare, diceva : “Fine del mondo, fine del mese stessa lotta”. Tra i manifestanti c’erano alluvionati del senigalliese e del pesarese, territori devastati dall’esondazione dei corsi d’acqua Nevola e Misa, che ha causato 12 vittime accertate ed una persona ancora dispersa, danni ingenti e molti sfollati. La manifestazione si è conclusa nel centro di Ancona, dove hanno parlato rappresentanti dei movimenti e attivisti provenienti non solo dalle Marche ma anche da Abruzzo, Puglia, Emilia Romagna, Veneto, Lazio. In piazza sono state bruciate in un braciere bollette del gas e della luce come atto di protesta contro il caro energia e il caro vita. Gli interventi hanno rimarcato le responsabilità del governo che, a fronte di eventi climatici estremi sempre più frequenti, continua ad autorizzare impianti per il gas e per le fonti fossili che non servono all’Italia e che sono tra i principali responsabili di inondazioni, temperature altissime, siccità e altre tragedie causate dalle alterazioni climatiche.
Per i Comitati cittadini per l’ambiente e il Coordinamento no hub del gas è intervenuto Mario Pizzola che ha detto : “A Sulmona è stato già avviato il percorso per la realizzazione di una comunità energetica. Il futuro è delle energie rinnovabili, non delle fonti fossili che devono essere abbandonate se vogliamo salvare il clima e la vita sul nostro pianeta. Invece il governo uscente ha continuato ad autorizzare infrastrutture fossili inutili e costosissime come la centrale e il metanodotto Snam Sulmona – Foligno che produrranno un ulteriore immotivato aumento delle bollette. In Italia non c’è una crisi del gas ma una crisi economica provocata dalle manovre speculative di multinazionali come l’ENI che hanno realizzato profitti enormi mentre il reddito delle famiglie viene falcidiato e moltissime aziende sono costrette a chiudere. Non è vero che manca il gas, l’Italia ha importato nei primi otto mesi dell’anno due miliardi di metri cubi in più di metano che, essendo in eccesso, sono stati rivenduti all’estero. Noi non alziamo bandiera bianca. Continueremo la nostra lotta, che va avanti da 15 anni, anche con il nuovo governo, per salvaguardare il nostro territorio contro speculatori e profittatori di guerra che, mentre il Paese si impoverisce, ingrassano sempre di più”.