L’Aquila, 22 ottobre– Abilità atletiche a parte, i veri campioni dello Sport si sono sempre distinti per la loro umanità, per le loro lotte a favore dei diritti civili e per il concreto impegno contro ogni forma di ingiustizia. Ricordo alcuni esempi famosi, come quello di Gino Bartali, che durante la Resistenza salvò oltre 800 ebrei e antifascisti nascondendo documenti falsi nel tubo della sua bicicletta ed a rischio della sua stessa vita! Ed ancora Roger Federer che ha creato una Onlus che ha salvato dalla fame e dalle malattie migliaia di bambini africani. Poi Andres Iniesta, esempio di grande sensibilità, volontario nelle zone povere dell’Algeria al servizio degli ultimi e dei diseredati. E come non citare l’australiano Peter Norman, la cui prestigiosa carriera fu stroncata per le sue eclatanti iniziative contro ogni forma di razzismo…mi fermo qui, ma gli esempi sono davvero centinaia!
A questi grandi del mondo dello Sport ho pensato quando, pochi giorni fa, ho letto la scritta “I morti non meritano percentuali” impressa sulle t-shirt immacolate dei nostri giocatori del L’Aquila Calcio. Bene hanno fatto i nostri calciatori a confermare, con questa protesta, la tradizione etica e la caratura morale del mondo dello Sport contro ogni forma di ingiustizia. Bene hanno fatto a mettere in campo un gesto coraggioso contro l’assurda sentenza che ha dato una percentuale di colpa ai terremotati, colpevoli di non aver fatto in tempo a fuggire e che quella maledetta notte erano restati a casa, stremati da mesi di scosse e rassicurati da organi dello Stato poi assurdamente esonerati da colpa!
Purtroppo viviamo in un paese dove la verità viene continuamente manipolata e distorta in maniera a dir poco vergognosa. “I morti non meritano percentuali”, questa frase resterà per sempre nei nostri cuori a rendere onore all’Aquila calcio. Non solo i calciatori e la società, ma anche i tifosi sono stati meravigliosi e si sono fatti sentire a gran voce con uno striscione dove si leggeva: “11.10.2022 Condotta incauta quella di trattenersi a dormine. Vergogna!”
E la squadra ha protestato nonostante la Lega dilettanti lo avesse fermamente vietato ed il club adesso rischia di subire conseguenze, dato che la Lega calcio potrebbe erogare sanzioni contro la società. Vogliamo sperare che se ne guardi bene, sarebbe la cosa più sbagliata oltre che impopolare da fare, in una Città indignata per una sentenza incomprensibile, contraddittoria, indegna di un paese civile.
Vogliamo auspicare che la Lega contestualizzi la legittima protesta, mostri buonsenso e saggezza, decida quindi di archiviare la questione senza addebiti per la società dell’Aquila.
Lo Sport, infatti, ha il diritto ed il dovere di manifestare in favore di una giustizia giusta e di protestare contro una sentenza che è semplicemente da cancellare e riscrivere. Ecco perché tutti gli sportivi parteciperanno alla manifestazione di domani, 23 ottobre, per dire NO ad una sentenza che considera i morti del 6 aprile 2009 come in parte colpevoli della loro stessa morte e lo fa con un dispositivo che offende la memoria di ciò che è stato, più che mai viva ed indelebile nella comunità aquilana.
Non resteremo in silenzio, non permetteremo di offendere le nostre vittime, non permetteremo di manipolare la verità perché noi sappiamo bene come sono andate le cose! Pretendiamo risposte e le avremo! Il 23 ottobre tutti alla Villa Comunale!
Gianni Padovani
( Segretario regionale PSI)