Castel di Ieri, 24 ottobre– la Notte Nera è l’evento culturale organizzato dalla Pro Loco “La Torre” di Castel di Ieri , al suo settimo anno, che viaggia sull’antico calendario agrario, in candenza con la festa del capodanno contadino, ‘Captiemp’, che oggi i più chiamano Helloween, i cui simboli conosciuti da tutti appartengono alla nostra tradizione più antica.
Vi sarà offerto non solo scenari da brivido ma anche la possibilità di visitare luoghi ricchi di storia e cultura; per la prima volta sarà possibile visitare la Torre Normanna, appena restaurata, assieme al Sito Archeologico e all’eremo della Madonna di Pietrabona, antico sito dal retrogusto gotico dove l’atmosfera che si respira è a metà tra misticismo e magia.
Ma le novità non finiscono qui! Come avrete capito le attività proposte non aspetteranno le tenebre della notte, anzi, vi offriranno l’opportunità di cogliere il tenero calore di fine ottobre con una passeggiata all’insegna dei “doni dell’autunno” e di godere del tramonto dai panorami del centro storico durante il trakking urbano.
Dopo una bella camminata, in cima al capezzale del borgo potrete rifocillarvi con dell’ottima pizza cotta all’antico forno a legna comunale, finalmente restaurato, e non possono mancare i consueti Panini con Porchetta, Castegne, Vino e Vin Brulè per riscaldare gli animi da una notte fredda e lunga, il tutto allietato da dell’ottima musica.
Qui di seguito il programma dettagliato:
14:30 Passeggiata erboristica “I doni dell’Autunno ” con Daniela Di Bartolo a cura Officine Sperimentali – ritrovo in piazza
15:30 Trekking urbano “Per le vie del borgo” – ritrovo in piazza
16:30 Intrattenimento per bambini “Un tuffo nel Passato”
18:30 Combattimenti Medievali – a cura dei Cavalieri del Falcone
20:00 Trekking urbano “Per le vie del borgo” – ritrovo al belvedere
21:30 Concerto live con i RATABLO’ – presso l’ex chiesa Santa Croce
Orari siti aperti a visite:
11:00-13:00 Eremo Madonna di Pietrabona, Tempio Italico, Torre Medievale
16:30 Torre Medievale
“Le zucche sono chiamate cocc’ d sant’amich, le storie spaventose di streghe e morti erano raccontate ai bambini dalle donne più anziane, le tavole erano lasciate imbandite di avanzi e le cadele (o il fuoco per chi poteva) accese per indicare la via ai propri cari che andavano a far visita ai vivi”. Questa è la nostra festa!