Sulmona,10 novembre– Per il secondo anno consecutivo Radici Edizioni partecipa al FLA – Festival di Libri e Altre cose, in programma a Pescara da oggi 10 al 13 novembre. Si tratta della ventesima edizione del principale evento legato ai libri in Abruzzo, che vede in programma oltre 200 incontri e la presenza nel capoluogo adriatico di importanti esponenti della scena letteraria nazionale.
La piccola casa editrice marsicana, dopo l’esordio del 2021, torna al FLA con due dei suoi libri più apprezzati negli ultimi mesi: Cartoline da Radiosale di Ilaria Paluzzi (venerdì 11 novembre alle 16 al Circolo Aternino) e Vito Taccone. Il camoscio d’Abruzzo di Federico Falcone (Domenica 13 novembre alle 10.30 al Bagno Borbonico del Museo delle Genti d’Abruzzo).
Nel primo caso la presentazione sarà a cura di Alessio Del Rossi, responsabile della biblioteca di Castiglione a Casauria e ideatore del festival Rue di Libri, mentre ad accompagnare Falcone nel racconto della storia dell’indimenticato ciclista abruzzese ci sarà la giornalista Alessandra Renzetti.
Soddisfatto l’editore Gianluca Salustri: «Il Fla arriva a conclusione di un anno che sa di conferma per Radici. Un anno in cui l’attenzione del pubblico per la nostra produzione è cresciuta sensibilmente così come le richieste di presentazioni dei nostri volumi. Con Federico Falcone e il suo ottimo lavoro su Taccone ad esempio abbiamo quasi perso il conto. Speriamo che questa nuova partecipazione all’evento diretto da Vincenzo d’Aquino possa dunque contribuire a fare conoscere ancor di più il prezioso lavoro dei nostri autori, a cui va il mio più sentito ringraziamento per l’abnegazione che ci stanno mettendo».
Radici Edizioni sarà impegnata nel weekend sulla costa adriatica anche in un altro evento speciale non strettamente legato al Fla, ossia l’undicesimo compleanno della libreria On The Road di Montesilvano con la presenza di Gino Bucci (L’abruzzese fuori sede) e di Savino Monterisi, autore di Infinito restare, altro titolo che sta dando tante soddisfazioni a Salustri: «Con il lavoro di Savino siamo riusciti ad arrivare dove volevamo, e cioè a inserirci nel dibattito sulla stampa nazionale riguardante lo spopolamento delle aree interne e le nuove visioni dell’abitare sugli Appennini. Un passaggio molto importante se si pensa alla piccola realtà che siamo e che ci spinge così a lavorare ancora più sodo per crescere. Un passo alla volta ma con le idee ben chiare sul tipo di narrazioni territoriali che vogliamo continuare a proporre».