Home Editoriale L’altro volto bello e  invisibile della nostra  città

L’altro volto bello e  invisibile della nostra  città

Scritto da redazione

Sulmona, 20 novembre- Nella giornata internazionale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza che cade proprio oggi fa ancora riflettere   la mostra “ Il Rinascimento dei Bambini”  inaugurata qualche giorno addietro proprio a Sulmona  “, promossa dal Centro Servizi per il Volontariato Abruzzo presso la Sala Conferenze dell’Archivio di Stato dove resterà aperta  fino al prossimo 25 novembre e che ha visto una larga partecipazione di autorità,dirigenti  abruzzesi del volontariato e soprattutto tanti giovani studenti. 

Sulla qualità ed il valore dell’iniziativa tutti  hanno espresso apprezzamento anche perché Sulmona è stata scelta dopo le tappe di Pescara,Chieti e Teramo

Poi quel racconto,toccante e per tanti abbastanza   nuovo, della storia dello Spedale degli Innocenti di Firenze, creato su iniziativa del mercante pratese Francesco Datini,che alla sua morte destinò i suoi averi per avviare la realizzazione e la gestione di una struttura per accogliere le bambine ed i bambini abbandonati. “ Abbiamo visto in questa mostra una grande valenza educativa- ha dichiarato nell’occasione  il Presidente del CSV Abruzzo Casto di Bonaventura- è il racconto di come,dal gesto di un singolo soggetto, una intera comunità si muova per un ideale di bene, di bellezza di giustizia e mi auguro che chi visiterà la mostra, ed in particolare i ragazzi, possano essere affascinati da questa realtà ancora oggi presente ed operante in Firenze”. 

Anche a Sulmona  è presente  da tempo un luogo di accoglienza per bambini abbandonati gestito per secoli dalla Casa Santa dell’Annunziata,un’istituzione laico- religiosa analoga a quella fiorentina,in quanto ente di beneficienza per l’assistenza delle fasce piu’ deboli che possiede un notevole patrimonio storico ed artistico.

  E proprio in questa occasione  è stato sottolineato come a Firenze  così  anche a Sulmona è sorta nel tempo  la necessità di provvedere agli orfani e ai ragazzi bisognosi    diffusamente  E così  se  a Firenze  nacque lo Spedale degli Innocenti, a Sulmona abbiamo avuto il Conservatorio femminile di San Cosimo di cui l’archivio di Stato custodisce ampia documentazione. Insomma un istituto che prevedeva un servizio baliatico interno e a domicilio, e dove le orfanelle crescevano e studiavano.Al momento del matrimonio veniva devoluta loro anche una dote; quelle che invece restavano nel Conservatorio impartivano lezione ai piu’ giovani o lavoravano all’esterno.

 Ma c’è di piu’  Altra struttura cittadina era il Monastero di Santa Chiara gestito dalle suore di clausura, dove era presente una ruota per l’accettazione di infanti abbandonati; un servizio di accoglienza limitato nel tempo che prevedeva un successivo affidamento a famiglie. In seguito brefotrofi e orfanotrofi sono stati progressivamente sostituiti sia dagli istituti dell’adozione e dell’affidamento, sia dalle case famiglie o della comunità, che cercano di riprorre la formula dell’accoglienza in ambito familiare “ 

 Poi l ‘Assessore alla Cultura Rosanna Tuteri  ha arricchito questa bella pagina di storia della nostra città ricordando  alcuni passaggi storici che hanno visto protagoniste Firenze da un lato e un secolo piu’ tardi Sulmona   ed ha lanciato un segnale breve ma assai significativo Dalla storia si riceve un messaggio chiaro: la civiltà consiste nella volontà e nella capacità di prendersi cura degli elementi deboli della società. E la civiltà è al massimo grado, quando alla cura si accompagna la bellezza”. Buona domenica a tutti

Asterix

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