Sulmona, 3 dicembre– Cerimonia questa mattina a Sulmona, nell’aula consiliare di Palazzo San Francesco, di consegna delle benemerenze ai donatori di sangue benemeriti; la giornata del donatore, giunta alla sessantaquattresima edizione, ha un significato di gran valore sociale, storico. Presenti Fernando Fantauzzi Presidente VAS Volontari Abruzzesi Sangue Sulmona sezione Renato Massaro Sulmona, Attilio D’Andrea assessore al sociale del comune di Sulmona, cittadini, autorità militari e civili. Nel corso della cerimonia di consegna delle benemerenze ai donatori presenti non è mancato il dibattito, l’analisi sulla realtà attuale. Il numero delle donazioni è sceso in maniera preoccupante; le donazioni di sangue sono molto importanti al fine di garantire la presenza di scorte in caso di urgenze sanitarie, interventi chirurgici, trasfusioni. Il numero delle donazioni annue è di fondamentale importanza e, l’appello che è stato lanciato, è quello di promuovere la campagna di donazione nella società civile. Donare il sangue significa avere la possibilità di salvare vite umane. Molti i donatori premiati questa mattina visibilmente emozionati; sono i preziosi protagonisti in prima linea i quali realizzano una fondamentale realtà del volontariato. La realtà del volontariato in Italia si conferma essere pilastro per la garanzia dei cittadini; i volontari del sangue, i donatori, sono una realtà fondamentale. La storia dell’AVIS l’Associazione Volontari Italiani Sangue è illustre.
Si fonda a Milano nel 1927 dietro iniziativa di un medico; si articola ed è presente in tutto il territorio italiano con oltre tremila sezioni locali. Con la legge 14 luglio n. 592 del 1967 si regolamenterà la raccolta, la conservazione, la distribuzione del sangue in tutto il territorio d’Italia. Fra le onorificenze ricordiamo che, l’Associazione, è stata insignita della medaglia d’oro al merito civile. Una storia gloriosa, quella dell’AVIS con le sue migliaia di sezioni in tutta Italia, che rappresenta una identità nazionale di encomiabile valore sociale. Il diritto alla salute, è principio espresso della Costituzione della Repubblica Italiana all’articolo numero trentadue della Carta, il quale stabilisce che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. Una cerimonia quella della giornata del donatore che ha un indelebile, imperituro significato di riconoscenza, gratitudine.
Andrea Pantaleo