Al Teatro Caniglia il concerto del figlio Filippo si è rivelato sopratutto un messaggio straordinario. Ogni brano è un mondo a sé, il frutto di una riflessione, di un momento intimo onde traggono ispirazione testi poetici, ironici, a volte caustici e dissacranti, che prendono di mira i bigotti atteggiamenti tipici della piccola provincia.
Sulmona,6 gennaio C’era il pubblico delle grandi occasioni ieri sera al teatro Maria Caniglia di Sulmona, e sicuramente ne è uscito soddisfatto ed entusiasta dopo più di due ore di grande spettacolo.
Sul palco, voce e chitarra, Filippo Graziani e la sua band: Francesco Cardelli al basso, Stefano Zambardino alle tastiere e Tommaso Graziani, fratello di Filippo, alla batteria.
Come una nave accompagna i viaggiatori alla scoperta di nuove isole, così Filippo ha accompagnato idealmente gli spettatori alla scoperta dell’Arcipelago Ivan, della ricca produzione artistica lasciata in eredità dal suo famoso papà, il cantautore teramano Ivan Graziani. Ogni brano è un mondo a sé, il frutto di una riflessione, di un momento intimo onde traggono ispirazione testi poetici, ironici, a volte caustici e dissacranti, che prendono di mira i bigotti atteggiamenti tipici della piccola provincia.
Ci sono canzoni più famose e canzoni meno note, ma non per questo minori, semplicemente non c’è stato il tempo, per Ivan Graziani, di far conoscere appieno il suo ricco repertorio. Adesso, con questo tour, “varato”(per continuare ad usare il linguaggio nautico) proprio a Sulmona, Filippo vuole far conoscere, e ri-conoscere, brani intramontabili e sempre perfettamente aderenti alla realtà contemporanea, conditi da quel ritmo rock che tanto piace anche alle nuove generazioni.
Ivan scrisse anche un racconto sulla sua esperienza di leva nell’ospedale militare di Chieti; lo intitolò Arcipelago Chieti, e Filippo ha allietato il pubblico leggendone un brano divertente, con la promessa di ridarlo alle stampe. Perché la vena artistica di Ivan non si esauriva solo nella musica, ma toccava anche la scrittura, la scultura, il disegno, il fumetto.
Altra sorpresa per il pubblico è stato il duetto con Setak, cantautore di Penne, che compone e canta testi in abruzzese, e che Filippo ha invitato a salire sul palco: con lui ha cantato Maledette malelingue, uno dei cavalli di battaglia di Ivan.
Senza dimenticare, poi, lo scopo benefico di questo concerto, che ha segnato il raggiungimento di un traguardo molto importante. L’associazione Nomadi Fan Club, nella persona del suo presidente, Vincenzo Bisestile è infatti riuscita, con una serie di eventi iniziata nell’estate 2022, a raccogliere i fondi necessari per acquistare un ecografo di ultima generazione.
A inizio serata sono stati invitati sul palco gli amministratori dei diversi comuni peligni, dell’alto Sangro e di Avezzano, nonché il presidente dell’Avis Sulmona che, col loro grande contributo, hanno permesso la realizzazione di questa iniziativa. Il prezioso macchinario è stato consegnato in diretta nelle mani della dottoressa Agata Arquilla, direttrice del distretto sanitario peligno-sangrino.
Vincenzo Bisestile ha subito lanciato un nuovo progetto di solidarietà, invitando il caloroso pubblico e gli enti locali a impegnarsi ancora.
In bocca al lupo a Vincenzo e soprattutto a Filippo e ai suoi collaboratori perché Arcipelago Ivan merita di riscuotere nelle prossime tappe lo stesso caloroso e vivo successo che ha riscosso a Sulmona.
Francesca De Luca