Da giorni si parlava dell’iniziativa ufficializzata nella giornata di oggi e sottoscritta da ben 41 sindaci o rappresentanti dei Comuni che contestano, in particolare, “ il metodo con cui si è giunti alla nomina della nuova governance determinata da una assemblea dei soci ridotta al 30% delle quote, in assenza del quorum assembleare previsto dallo Statuto. E non è tutto. Il nuovo amministratore, infatti, risulta nominato da soli 6 sindaci, i quali costituiscono una netta minoranza rispetto ai 66 di cui è composta la compagine sociale”. Poi la disponibilità a lavorare per rilanciare la società ma anche l’invito a Gerardini a farsi da parte. Per la politica di questo territorio si apre una fase nuova dai risvolti imprevedibili. Ecco il testo integrale del documento dei sindaci e l’elenco dei comuni che. lo hanno sottoscritto
Sulmona, 10 gennaio- L’anomalia della decisione, si legge nel documento, si manifesta allorché da un lato si è affermata la necessità di rilanciare l’Azienda e dall’altra si è proceduto ad escludere la stragrande maggioranza delle amministrazioni, alle quali si poteva senz’altro chiedere uno sforzo per la costruzione di una strategia comune. Del resto tutti ci aspettavamo che nel rinnovo della governance si sarebbe osservato un contegno istituzionale tale da dare corso ad un’azione improntata alla coesione, scevra da questioni, politiche e basata quantomeno su un metodo democratico”.
I sindaci ritengono “senz’altro fondati i dubbi di legittimità che gravano sulle determinazioni dell’assemblea assunte senza il preventivo parere del controllo analogo che avrebbe dovuto precedere l’esame degli argomenti posti all’ordine del giorno. È di tutta evidenza che questa violazione formale del regolamento per il controllo analogo, rischia di rendere illegittimi i futuri affidamenti in house del servizio da parte dei Comuni, con gravi ripercussioni sia sul futuro della società che sulla responsabilità erariale degli Enti affidanti. Alla luce di questo, in qualità di amministratori, se questo stato di cose dovesse permanere, saremo costretti, nostro malgrado e per evitare di essere esposti al rischio di ricorsi da parte dei privati, ad affidarci all’Agir per le c.d. gare ponte. Questa circostanza rischierebbe di far perdere decine di servizi al Cogesa Spa a danno della società e delle maestranze tutte”.
Pertanto, “difronte a quanto accaduto ci aspettiamo un ravvedimento operoso dei sei sindaci mirato al recupero dello strappo operato e alla costruzione di una strategia comune di rilancio del Cogesa”.
In tal senso, “al dottor Gerardini, professionista di esperienza e di indubbia imparzialità, chiediamo di mettere a disposizione la propria carica per il bene della società e per ripristinare un percorso di legittimità inattaccabile. Ciò al fine di permettere la convocazione di un Comitato per il Controllo Analogo, che possa compiutamente esprimere l’ineluttabile parere previsto dalle norme, ed una successiva Assemblea dei Soci per la ricostituzione di una maggioranza finalizzata a costruire una strategia di rilancio del Cogesa e a determinare il nuovo sistema di governance. Il nostro unico obiettivo è quello di lavorare per il rilancio della società riaffermando il giusto equilibrio e ricostituendo la necessaria unità di intenti del territorio”.
I Comuni che hanno firmato il documento sono
Molina Aterno, Prezza, Roccacasale, Castel Di Sangro, Bugnara, Ofena, Introdacqua, Goriano Sicoli, Corfinio, Campo Di Giove, Anversa Degli Abruzzi, Cocullo, Ateleta, San Demetrio ne’Vestini Fagnano Alto, Sant’Eusanio Forconese, Scanno, Alfedena, Villalago, Caporciano, Raiano, Secinaro, Castelvecchio Calvisio, Castel Del Monte, Castel Di Ieri, Calascio, Villa Santa Lucia, Fossa, Santo Stefano Di Sessanio, Carapelle Calvisio, Villa Sant’Angelo, San Benedetto In Perillis, Tione Degli Abruzzi, Collepietro, Scoppito, Capestrano, Prata D’Ansidonia, Villetta Barrea, Rivisondoli, Scontrone e Navelli.