L’Aquila, 26 gennaio- L’Abruzzo è tra le uniche 4 regioni italiane che rimane ancorata all’utilizzo del cartaceo per l’erogazione dei buoni spesa destinati alle persone celiache. A farci compagnia solo Sardegna, Molise e Sicilia. Questo anacronismo causa numerosi disagi ai cittadini e alle Asl, tanto da spingere il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari a interessare formalmente la Giunta regionale di centrodestra e a chiedere un intervento per avviare il processo di digitalizzazione in tutte le Aziende sanitarie, così come già attuato dalla maggior parte delle regioni italiane. Ma cosa cambia concretamente nella quotidianità di una persona celiaca avere a disposizione un buono digitale o cartaceo? Lo spiega lo stesso Pettinari.
“Partiamo dal presupposto che l’erogazione gratuita degli alimenti senza glutine è un diritto inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), che garantisce alle persone celiache un buono mensile di spesa – spiega il Vicepresidente del Consiglio regionale – Ma i buoni in Abruzzo, a esclusione della Asl di Teramo, sono erogati con un tagliando cartaceo che costringe l’utente, per regolamento, a utilizzare il buono in un unico esercizio e in un’unica soluzione. Un forte disagio che in alcuni casi, per esempio gli studenti fuorisede, diventa un vero e proprio limite
Adottando i buoni digitali, invece, le persone affette da celiachia- spiega ancora Pettinari- potranno fare la spesa esattamente come tutti gli altri e non saranno più costrette a utilizzare il buono in un unico esercizio e in un’unica soluzione. Potranno acquistare i prodotti in ogni canale distributivo, come farmacia, grande distribuzione e negozi specializzati. E anche un solo alimento alla volta, in base a preferenza e convenienza, esattamente come avviene a chiunque quando va a fare la spesa. Anche per chi è costretto a viaggiare, per lavoro o motivi di salute, quella della digitalizzazione rappresenta un’ottima soluzione: non essendo costretto a comprare l’intero fabbisogno in un’unica soluzione, infatti, l’utente evita di spostarsi con carichi alimentare che potrebbero deteriorarsi e andare sprecati. Inoltre, attraverso la verifica digitale, è più facile monitorare l’utilizzo del tetto di spesa. Pensiamo anche alla riduzione di costi diretti, per esempio la stampa dei buoni o la spedizione, ma anche e soprattutto all’indiretto risparmio dovuto alla rendicontazione che diventa trasparente e automatica, permettendo alla Pubblica Amministrazione di raggiungere un importante obiettivo nella digitalizzazione. In alcune regioni il valore dei buoni mensili è caricato sulla carta sanitaria ed è spendibile nelle farmacie, nei negozi specializzati e nella Grande Distribuzione Organizzata. Questa mi sembra una buona soluzione percorribile anche in Abruzzo”