Tra i premiati anche l’artista Maurizia Nardella (in arte Mishan) originaria di Molina Aterno
Sulmona,29 gennaio– C’era ancora quel pianoforte a marca Chopin, che riporta al titolo del film Sciopèn del regista Odorisio girato all’interno del Gran Caffè Vittoria e che ha visto protagonisti gli attori Michele Placido e Giuliana De Sio, a fare da cornice alla manifestazione di premiazione del primo premio nazionale dedicato a Roberto D’Orazio. Un cultore dell’arte sociale che del Bar più famoso di Chieti ne è stato proprietario avendone rilevato il locale nel 1988.
La manifestazione non poteva essere che emozionante e, complice la professionalità e la capacità comunicativa del critico d’arte e letterario Massimo Pasqualone, il ricordo del fratello di Roberto D’Orazio e la descrizione storica del locale e della vita di Roberto D’Orazio messa in scena sin nei minimi particolari dalle studentesse del Liceo scientifico di Chieti Marianna Liberto e Lucrezia Esposito, ha avuto il giusto successo che ci si aspettava da un evento come questo.
Diversi i premiati e tra essi Maurizia Nardella, in arte Mishan, che alla sola età di 22 anni si ritrova ad essere protagonista indiscussa dell’arte italiana in generale e abruzzese in particolare. A Mishan, originaria di Molina Aterno, ambasciatrice culturale per la Cina per conto di Irdedestinazionearte, le è stata riconosciuta l’innato talento artistico. Una capacità, quella dell’artista subequana, fondata su quella comunicazione astratta che ha fatto dell’arte dell’inconscio la sua autentica ispirazione.
Vincitrice già di due premi internazionali, l’eclettica artista ha messo tutta la giuria d’accordo sul fatto che le sue doti, arricchite da una filosofia di vita improntata al taoismo (filosofia che le ha fruttato una laurea a pieni voti pochi mesi fa), non potevano non essere riconosciute e di conseguenza premiate.
Resta il fatto che Mishan, fortemente acclamata per l’occasione, è stata quella che più di tutti è rimasta sorpresa dalle attestazioni di elogio a lei attribuite.
Se è vero com’è vero che l’umiltà è la più grande opera d’arte messa appunto da Dio allora possiamo tranquillamente dire che il successo riconosciutole per l’occasione, e non solo, può magicamente esserle cucito addosso.