Pubblicata la delibera della Giunta regionale riguardante le Linee attuative per gli interventi e i servizi sociali per combatterla. Secondo l’Istat nella nostra regione vi sarebbero 55mila famiglie povere in senso “assoluto” e 63mila in senso “relativo”.
Sulmona, 29 gennaio- E’ stata pubblicata mercoledì scorso,25 gennaio, sul Burat (il Bollettino Ufficiale della Regione), la delibera della Giunta regionale n. 789 del 20.12.2022 riguardante le Linee attuative del Piano Nazionale per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà 2021-2023 Regione Abruzzo. Un documento di indubbio interesse che, al di là degli aspetti tecnici e amministrativi, si presenta come una fotografia di una realtà che spesso non viene affrontata nella giusta dimensione
Dall’ultimo rapporto dell’Istituto Nazionale di Statistica, pubblicato nel giugno 2022 , riferisce il provvedimento della Regione, restituisce un quadro della povertà in Italia in leggero miglioramento, pur sempre consistente anche alla luce dei recenti eventi pandemici e delle tendenze inflazionistiche che hanno colpito il paese.
Nel 2021, in Italia si trovano poco più di 1,9 milioni di famiglie (7,5% del totale rispetto al 7,7% nel 2020) e circa 5,6 milioni di individui (9,4% come l’anno precedente) in condizione di povertà assoluta. Pertanto, la povertà assoluta conferma sostanzialmente i massimi storici toccati nel 2020. Altrettanto scoraggiante il dato sulla povertà relativa, la cui incidenza sale all’11,1% (da 10,1% del 2020). Le famiglie sotto la soglia della povertà relativa sono circa 2,9 milioni (2,6 milioni nel 2020).
Guardando ai dati regionali, secondo le stime dell’Istat in Abruzzo vi sarebbero 55mila famiglie povere in senso “assoluto” e 63mila in senso “relativo”. Questo significa che 55mila famiglie non disporrebbero di un reddito adeguato per soddisfare i bisogni primari della vita (istruzione, assistenza sanitaria, riparo, acqua, elettricità e cibo). Invece 63mila famiglie abruzzesi hanno un reddito familiare di circa il 50% in meno rispetto alla media, ovvero si trovano in una situazione di “privazione relativa”. Pur disponendo di una entrata economica, queste famiglie non riescono ad acquisire oltre l’essenziale.
Le Linee Attuative Regionali del Piano Povertà Nazionale, si pongono in continuità con le indicazioni strategiche previste dal recente Piano Sociale Regionale 2022-2024 e sono un’occasione per valutare lo stato di avanzamento e rilanciare le attività nell’ambito dell’inclusione sociale in un’ottica di una sempre maggiore condivisione con gli stakeholder di riferimento e collaborazione interistituzionale.
Il documento si articola in sette sezioni: nella prima viene offerta una ricognizione delle principali fonti normative nazionali e regionali di settore, dei principali indicatori di bisogno e di utilizzo del Reddito di Cittadinanza, nonché dello stato di attuazione della misura e dell’attuale assetto della governance locale; nella seconda sezione vengono riportate in maniera unitaria le fonti di finanziamento attualmente disponibili per le politiche ed i servizi per il contrasto della povertà e dell’esclusione sociale in Italia, a partire dalle risorse del Fondo Povertà, quelle Europee del PON Inclusione e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e quelle messe a disposizione dal bilancio regionale; nella terza vengono presentate le modalità di attuazione dello stesso, declinate in obiettivi che si intendono perseguire e raggiungere a livello di regione; nella quarta vengono presentati gli obiettivi delle Linee Attuative nell’ambito dei servizi per i Patti per l’Inclusione Sociale; nella quinta sezione si focalizza l’attenzione sugli interventi e servizi in favore di persone che vivono in condizioni di povertà estrema; nella sesta sono riportate le misure che la regione intende attuare per i cosiddetti Care Leavers; nella settima sono riportate le misure che la Regione intende realizzare per garantire il monitoraggio e le azioni per la valutazione del Piano.
Maria Teresa Liberatore