L’Aquila, 8 febbraio – Un ospite d’eccezione è stato protagonista nella seduta odierna della Commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica: il prof. Mario Tozzi, Primo ricercatore CNR e divulgatore scientifico. Così relaziona sui lavori il Presidente della Commissione, Sara Marcozzi: “Ho voluto convocare in audizione il Prof. Tozzi per ascoltare la voce di uno scienziato che è, per definizione, scevra da posizioni politiche e interessi particolari. Il professore ha delineato un quadro di visione a lungo termine, spiegando l’importanza di programmare adesso una gestione della risorsa idrica sempre più oculata, perché il cambiamento climatico è una realtà, i prossimi anni saranno lentamente sempre più caldi e l’acqua diventerà sempre più preziosa. Va certamente iniziato un processo di utilizzo virtuoso dell’acqua, una gestione più oculata della risorsa idrica in termini di riduzione delle dispersioni, razionalizzazione ed efficientamento dell’uso agricolo e industriale (che sono quelli che consumano più acqua) e anche cominciare a investire su infrastrutture per conservare l’acqua”.
Riguardo alle ipotesi emerse nella scorsa seduta della Commissione sul comparto della montagna, il Prof. Tozzi non lascia adito a dubbi con queste parole: “Pensare di risolvere il problema della scarsità delle precipitazioni nevose alzando la quota degli impianti è come pensare di dimagrire facendo un buco in più alla cinta. Nessuno di noi lo vorrebbe ma dobbiamo fare i conti con la realtà: il clima sta cambiando ed è impossibile e dannoso pensare di poter continuare a fare in futuro tutto quello che facciamo oggi. Si sciolgono i ghiacciai, come possiamo pensare che non accadrà anche a noi. Bisogna solo capire se vogliamo farci trovare impreparati o se vogliamo pianificare sin da oggi la progressiva riconversione della montagna”. “La scienza – prosegue quindi Marcozzi – è unanimemente concorde alle posizioni espresse oggi dal Prof. Tozzi, tuttavia, noi abruzzesi abbiamo la fortuna di vivere in una regione ricca di acqua e allora possiamo e dobbiamo programmare gli investimenti di oggi orientandoli a quello che sarà il nostro futuro. Abbiamo tutto il tempo per non trovarci – tra qualche anno – impreparati”.