L’Aquila,10 febbraio– Il consigliere regionale Americo Di Benedetto, capogruppo “Legnini Presidente”, già Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di L’Aquila e Sulmona, ed ex Presidente e Amministratore Delegato della Gran Sasso Acqua Spa dal 2006 al 2017, è intervenuto, durante la Commissione d’Inchiesta sull’Emergenza Idrica, per chiarire alcuni aspetti emersi dalla Relazione dell’Ente Regionale per il Servizio Idrico d’Abruzzo che presentava un’analisi comparata dei bilanci delle sei società abruzzesi. Di Benedetto ipotizza una futura aggregazione degli enti con la creazione di una società consortile per la gestione del servizio idrico, per rispondere al problema della tutela delle risorse idriche ma anche ad una gestione più efficiente. A seguito dell’audizione del Dr. Mario Marzovilla, Commercialista Revisore dei Conti, Di Benedetto si è soffermato sui dati finanziari ed economici della GSA SPA, società partecipata che gestisce il ciclo idrico integrato per 36 Comuni dell’Aquilano.
Le criticità, secondo il Consigliere, riguardano alcune note non particolarmente chiare riportate nella relazione del Revisore. “In primo luogo, la società non è in perdita ma – dice il Consigliere – è in utile, dal momento che a seguito di una pianificazione fiscale, è stato possibile risparmiare imposte attraverso un’operazione che ha permesso di sterilizzare gli ammortamenti, in funzione dell’adeguamento patrimoniale che era stato fatto sulle infrastrutture Ex Casmez, in occasione della trasformazione da Consorzio in SPA”. In secondo luogo, l’aumento del costo del personale (2020-2021) è derivato dalla forfetizzazione delle imposte e dei contributi a causa del sisma del 2009. Nello specifico dalla contabilizzazione nel 2020 della sopravvenienza attiva a seguito della chiusura della procedura di infrazione dell’Unione Europea relativa alle agevolazioni fiscali per il 2009. Queste considerazioni ci dimostrano come La Gran Sasso Acqua Spa rimanga la migliore società che gestisce il ciclo idrico in Regione Abruzzo.
Alla sezione sul contesto di riferimento si evidenzia un aumento dei costi dell’energia elettrica e si invita all’autoproduzione a partire da fonti rinnovabili. È vero – afferma il Consigliere – che si può lavorare sulle energie rinnovabili ma è altrettanto vero che l’Ersi prende il 50% degli utili prodotti, quindi opera al disincentivo. Il confronto con i dati della Blue Book Utilities, nonostante sia un modello di una certa utilità, è invece troppo approssimativo perché prende in considerazione i grossisti e le multi utility: ne risulta quindi, a parametro di riferimento, un’incidenza del costo del personale più basso rispetto alle realtà di “normale gestione”.
In conclusione, l’ex Presidente della GSA Spa prevede tre possibilità per aggregare la gestione delle risorse idriche della Regione Abruzzo, le prime due da scongiurare e la terza da provare a percorrere: 1) Una possibile fusione per unione che rischierebbe di portare al collasso tutti i gestori anche quelli più performanti; 2) La creazione di una new company, che indurrebbe evidentemente a licenziamenti da razionalizzazione, la bad companies in liquidazione e a rischio fallimento; 3) L’ipotesi più accreditata – conclude Di Benedetto – sarebbe creare una società consortile per la gestione dei servizi associabili, come nel caso di Viveracqua della Regione Veneto