…è cos’ ‘e nient!
Sulmona, 5 marzo- A dare entità e peso agli accadimenti non è detto che debba concorrere, solo, l’atteggiamento e l’emotività dei coinvolti, in Alleria un ruolo caratterizzante è riservato ai luoghi, per l’esattezza alla bellezza e al folklore dei siti narrati.
Una ruota, una madre che non può essere madre e si aprono le danze di segreti che saranno custoditi per ottant’anni ai piedi di un albero, e siamo solo alle prime battute di un libro che è l’acqua santa di chi si vuol battezzare alla complessa semplicità della vita.
I bambini detengono l’assoluto primato di guardare il mondo con occhi sacri, sovente cotanta purezza è pedinata dalla crudeltà degli adulti e riuscire a divincolarsene è impresa ardua e lunga. Marina Manco in Alleria ha saputo mantecare storture diaboliche e amore in maniera esimia. Il quotidiano, quello sano e genuino, ha assunto ruolo di balia disarmando quella fetta di ignoranza, che può essere più fumante di una pistola.
In questo esordio la Manco, da buona partenopea, è riuscita ad allestire un museo ispirato e dedicato alla “vita artigianale”, ogni protagonista ha il dono di realizzare un piccolo presepe che possiede l’originalità di impersonare la stella cometa dell’altro. Questa magia che si tramanda attraverso due secoli, infatti, tutto inizia con la parola esisti pronunciata e scritta il 15/07/1928 in una Napoli infinita che tanto avrebbe visto, praticato e consegnato al millennio successivo, tanto da giungere provata, ma rigogliosa ai giorni nostri.
Madda, Antonia, nonna Anna, la bambola Turchina, Delia, Rosaria ed Emma, insieme a i personaggi maschili sono essenziali e vitali per la storia stessa, ma nulla sarebbe stato tradizionale, sulfureo e colmo di Dio in ogni cosa se non fosse accaduto a Napoli. Se non fosse passato per il Quartiere Sanità, se non si fosse affacciato su Capri, se non avesse volto lo sguardo su Castel dell’Ovo, se non si fosse celebrato quel matrimonio nel Duomo di Sant’Andrea e se la Grotta dei Pescatori non avesse dispensato ore di spensieratezza.
Alleria possiede e fornisce altruismo, convivenza, segreti, e poesia. …la poesia dentro l’anima martoriata della mia terra; la storia interiore di questa città che racconta in ogni vicolo la fatica e tuttavia l’allegria di chi la popola…
Più di una generazione coinvolta, più case aprono le porte, le soffitte e toraci di bambole a lacrime e sorrisi, ma la certezza che l’amore è come la tosse, non si può nascondere, in assoluto vince! Ed è all’amore che Marina Manco affida il ruolo principale, che sia fraterno, adottivo o di letto non fa differenza. Puntare sulla nobiltà dei sentimenti ripaga, e migliora. Amare non solo il terreno, ma anche l’aldilà, perché il legame con i defunti, spesso è cornice alle giornate. … devi avere timore dei vivi, non dei morti… Onorare la memoria dei defunti, affidargli preghiere e voti può essere solo bastone a sostegno all’esistenza terrena.
Questo è un romanzo dalla saggezza popolare, i proverbi inseriti sono molteplici e sempre appropriati, i cardini che ruotano attorno alla socialità e alla condivisone entrano a far parte delle prove a teatro o è il teatro stesso che entra nelle vite di chi è disposto a mettersi in discussione, ad affrontare le situazioni.
Molti dei tempi conosciuti leggendo Alleria sono cupi, vigliacchi e ingiusti, li si supera mediante combinazioni speciali che talune volte sono un’alleanza tra poveri morti e poveri vivi…
La scrittura di Marina Manco stimola al saper fare, all’imparare l’arte e metterla da parte, a rispettare il prossimo perché da tutti possiamo imparare e a tutti possiamo insegnare, superfluo che ogni gesto dev’esser denudato da presunzione, pregiudizio e superiorità. Se non si possiede la misura del giusto e del corretto, d’un tratto il Karma potrebbe notificare un decreto ingiuntivo e chiedere che venga onorato.
Il cibo può avere un ruolo in un libro? Certo che sì, Alleria si espone anche in tal senso! I pasti non possono essere solo il meccanico nutrimento, devono avere una funzione curativa. Nelle portate della nonna si celano dosi di vitamine, di ricostituenti e di carezze umorali. Non si necessità del bugiardino dinnanzi ad una tavola imbandita di leccornie preparate con amore, perché non esistono effetti collaterali. L’unica prescrizione senza appello è farsi carezzare dalle onde di delicatezza Marina Manco detiene nella sua biro.
Il mondo traballa per tanti motivi, tenerlo in pista spetta alla saggezza umana, la quale non può esimersi dal conferire spruzzate di Alleria quotidiane!
Cesira Donatelli
ALLERIA di Marina Manco
( Edito Bookabook )