Sulmona, 12 marzo – Il trasporto e l’attaccamento a favore di un territorio, sono autentici marchi a fuoco, impressi nel sottocutaneo che con fare schietto e determinato non esitano ad affiorare in caso di necessità. Di occasioni, per sfoggiare l’entità e l’orgoglio di appartenere alle isole Tremiti, la trama di Incendio sul mare ne offre a iosa.
Pier Paolo Giannubilo, con Incendio sul mare è riuscito a far coesistere progettualità mirate al miglioramento della ricettività turistica dell’arcipelago, salvaguardia del patrimonio naturalistico ed architettonico, tutto nel totale rispetto degli ecosistemi. A volersi fermare a queste prime battute si sarebbe orientati a catalogare, questa ampia fatica letteraria, nella fascia scientifico – commerciale, verosimilmente ci addentriamo in un romanzo impregnato di vissuto sin dalle prime battute.
Una delle protagoniste di questa favola moderna figlia delle tradizioni è la mitologia e come ogni poema che si rispetti non si può non cantare e declamare di personaggi pronti al sacrificio, alle rinunce, di legami esistenziali indissolubili, di delusioni, di morte, di fuoco e di rinascite.
I luoghi a vocazioni turistica vivono mesi di intenso affollamento e periodi di silenzio e di solitudine, questo accade anche nelle isole Tremiti e quindi in Incendio sul mare. I più tornano a fare altri mestieri a Termoli o nel Gargano…
…non è facile restare, diceva: richiede grossi sacrifici.
Chi resta o chi torna si trova, anche dopo decenni, passati nelle parti più disparte del mondo a constatare che spesso le cose non cambiano, restano immobili o addirittura peggiorano, l’autore la definisce: “La tara genetica del Sud “. A bloccare la crescita basta la possibilità di corrompere un fontaniere o la non volontà di mettersi e mettere in discussione ciò che da sempre è così.
Uno scossone a una staticità di comodo e consolidata lo imprime Riccardo Manes, uomo moderno esperto di social, di tecnologia, nonché nemico giurato di reati internazionali consumati tramite web. Siccome dietro ogni grande uomo vi è una grande donna, Giannubilo, delizia i sensi di chi legge con Jasmin, bellezza all’altezza di tutto l’arcipelago. Tanto ella è in simbiosi con questi luoghi incantati, tanto gli stessi le creeranno imbarazzi difficoltà e apprensioni, spingendola ad un allontanamento.
Il sospetto, per non dire il profumo di esso, aleggia molto in questo romanzo che sonda aspetti sociali, economici e introspettivi di una comunità che è capace di ritrovarsi nei momenti di “incendio” dei luoghi e dei cuori, ma che non dimentica vecchie beghe e vecchi rancori. D’altronde una terra che ha ospitato frati, esiliati, detenuti, molteplici etnie, Lucio Dalla, figure di ogni calibro e di ogni caratura di cosa può comporsi se non di incognite, di dubbi e rivelazioni sino all’ultimo capoverso? Non a caso quando Iano detto il Professore incanta i turisti narrando di leggende, di letteratura e di miti si sfiorano nomi e opere quali Ovidio e le sue Metamorfosi o della spregiudicata figlia di Augusto.
L’orgasmo da lettura può arrivare ogni qualvolta il passato si ripropone con legami fra fratelli che fratelli non sono, o quando l’amore per le isole Tremiti e per la loro incolumità portano, Alex ed Emma a compiere atti inconfessabili. Come dargli addosso se la posta in gioco sono le grotte marine delle isole Tremiti, la Galleria Sotterranea fra San Domino e San Nicola o la Cala degli Schiavoni? Per citarne solo alcune!
Riccardo vuole, dall’inizio alla fine della storia, cambiare stile di vita, vuole regalare opportunità nuove all’arcipelago, vuole farsi una famiglia insieme al mare che profuma San Domino, vorrebbe e non vorrebbe riallacciare i rapporti con l’enigmatico Alex, vorrebbe che tutti accettassero di buon grado il progetto TRIMEROS, pensato da lui per dare nuova luce e nuovo vigore alla Tremiti. Per riuscire in tutto questo dovrebbe disporre…
…del privilegio dell’animale giovane che non ha nessuna posizione da mantenere, nulla da perdere, nulla da proteggere: carriera, soldi, reputazione, affetti…La capra in bilico sul dirupo che non incespica perché non ha paura di incespicare.
A volte la soluzione del tutto passa per il tempo, si scopre che non è mai troppo tardi per rendere la pariglia, che l’oblio per le cose, come per le storie personali o per sentimenti non è la soluzione. Vi è la lingua della verità che è, sempre, in grado di trovare la strada ed ha la sfacciataggine di mostrarla. Seppur scoscesa va percorsa!
Incendio sul mare è la minestra calda in un inverno freddo, dove i vivi e i morti rinsaldano i loro legami, dove la pesca è fonte di vita, dove il sublime e l’inferno sono antidoti l’uno dell’altro perché Pier Paolo Giannubilo come un “contrabbandiere” di emozioni ha saputo eludere il recinto dell’uguale e del sicuro, in favore del bello, del sano e del nuovo.
Cesira Donatelli
INCENDIO SUL MARE di Pier Paolo Giannubilo
(Edito Rizzoli)