Sulmona, 21 marzo.- “ Mi fa piacere sapere dal Sindaco che è in costante contatto con il dott. Miccio, ma non basta. Peraltro apprendo solo ora che si intende fare progetti esclusivamente come Città di Sulmona, senza coinvolgere altri Comuni limitrofi come invece altre zone stanno facendo.
Evidentemente Sindaco e Giunta hanno già un elenco di iniziative da far finanziare attraverso la ZES di cui personalmente non sono a conoscenza e di cui non si è mai parlato in riunioni di maggioranza, ma sono ansiosa, come credo i miei colleghi, di essere resa partecipe quanto prima”. Lo scrive oggi Teresa Nannarone Consigliere comunale in replica alle considerazioni espresse dal sindaco Gianfranco Di Piero sulla vicenda della Zes (Zona economica speciale)
“Finora, però, come ho avuto modo di rimarcare in una riunione del 6 marzo us, – sostiene Nannarone- non una sola azione è stata posta in essere per realizzare il Patto per il Lavoro proposto dalla sottoscritta ed approvato nel programma di mandato che prevedeva l’impegno dell’esecutivo a:
– porre in essere tutte le azioni utili affinché vengano salvaguardati i livelli occupazionali esistenti anche attraverso un costante ascolto e confronto del mondo sindacale ed associativo;
– rilanciare la vertenza della Valle Peligna coinvolgendo la Regione Abruzzo, la Provincia dell’Aquila e le OOSS;
– cogliere ogni opportunità prevista dal PNRR, dai fondi europei in genere, dai bandi della Regione e di altri enti, utile ad incentivare l’insediamento di nuove attività produttive che creino occupazione e frenino lo spopolamento”.
Proprio oggi, in cui apprendiamo, guarda caso, che una importantissima realtà come il caseificio Reginella d’Abruzzo chiude i battenti, forse sarebbe utile, oltre alle parole e alle intenzioni, che si rimettesse al centro della azione amministrativa la politica e quindi i temi nelle loro priorità stilando una agenda delle “vere” emergenze cittadine.
Perché le attività produttive si fermano e il territorio continua a spopolarsi, come il buon prof. Aldo Ronci ci ricorda costantemente e nessuno, graduando le responsabilità, può tentare di auto assolversi”.