Omaggio a una ragazza che avrebbe voluto soltanto vivere
Sulmona, 2 aprile – devo aiutarmi da solo come sempre… Curare sé stessi è un rispettare il dono della vita, è un saper stare al mondo!
Non si ha, sempre, la fortuna o la sfortuna di nascere nelle zone a ztl (per usare una frase in voga)! La cicogna o chi per essa, ha la discrezione di catapultare i nascituri in una famiglia complicata, semplice e povera. A questo punto i giochi sono, quasi, fatti! Precipitare nel baratro più assoluto è facilissimo, è l’unico che respira sul collo del “prescelto” tutti i giorni, come si fa a non scambiarci due parole, ogni tanto?
Di chiacchiere per non dire di scazzottate, con i demoni, che hanno abitato la vita e gli ambienti in cui lo scrittore Davide Cifalà è vissuto, ne sono intercorse molte. Mai definitive, eppure capaci di generare riflessioni, di gettare nella disistima più assoluta, nient’affatto sterili, a ogni piè integratori al fabbisogno di non essere soli e di essere amati.
Una coraggiosa autobiografia, eccetto qualche passaggio fantasioso, quella che Davide Cifalà imprime orgogliosamente su carta. Scrivere e mostrare le proprie nudità, i propri limiti, le proprie difficoltà, attraverso le apnee con cui si è duellato per anni è un atto di coraggio, in un mondo volto a “spacciare” solo finta felicità! Ritornai a volare è un sonoro e fatale schiaffone che risuona non solo sul volto di chi lo incassa, che deve avere lunga vita nelle strade dell’ipocrisia.
Con l’ingenuità di chi ha sperimentato che nascondere è danno innanzitutto per la propria persona, questo giovane autore scrive di realtà territoriali scalognate dove la morte ti arriva per una tirata a sorte sbagliata. Dove ti precludi un sorriso perché non puoi permetterti un dentista e intanto, già sono contati i momenti per ridere, li censuri pure, ed è la fine! Se guardi la tv, per non guardare a quello che ti accerchia, scopri che, anche i dotti, i riscattati dallo studio, i migliori danno più spazio a chi commette che a chi subisce. Eppure loro dovrebbero essere più sinceri, perché meno ricattabili dei poveri!
…il motivo principale per cui mi perdevo in un bicchier d’acqua, era sempre il solito, l’egoismo degli altri… si aggiunga l’immotivata e la pagana convinzione di superiorità!
Cifalà non si esima dall’evidenziare le carenze o le errate propensioni di suo fratello e dei suoi familiari. Manca l’afflusso di sangue al muscolo cardiaco, quando durante un momento di convivialità con parenti, la penna giovane e cruda diviene “docile” e confessa di essere alla ricerca di se stesso, ammette che l’autocommiserazione in casa è solo prerogativa del fratello e chiede di non essere indagato su cosa va è cosa non va, come se non star bene fosse una colpa, tanto da stancarsi di sentire questa domanda, pure quando sarebbe sincera e colma di attenzioni.
Tanta aridità non azzera la voglia di condividere del carusu Cifalà, egli conserva la volontà di ribadire che nulla da gioia, se non condiviso, seppur fatto a regola d’arte!
Crescere è facile per pochi, e per sopravvivere alla crescita in questione, a volte è stato necessario mentire, scientemente, a sé stessi. Tutto confessato mentre le pagine creano momenti di gelo sulla pelle del lettore. Ma d’altronde, se, in una “camera del sesso” ci si accorge che nessuno dei partecipanti all’amplesso ha il coraggio di guardarsi dentro per paura d’imbattersi in un vuoto dilagante non è meglio stendere i propri panni al sole e sperare in un raggio benevolo?
Quando la vita di un ragazzo deve tirare il proprio aratro in un campo arido ci si aspettano imprecazioni quotidiane al cielo, invece Davide confida e ripone in Dio una speranza. Molto lo ripone anche nello sport, nel suo allenatore di calcio, condivide con il tatami l’irruenza e il caratteraccio di chi ringhia, solo perché ha paura, solo perché è solo e perché avrebbe diritto ad una vita più prossima al disegno di Dio.
…che cos’è l’amore? Non trovo una definizione che lo caratterizzi pienamente perché ognuno lo interpreta a suo modo, soprattutto dopo averlo sperimentato sulla propria pelle…
Davide Cifalà è stato capace di capire e di mostraci i poteri dell’amore. Nonostante il mondo crolli sotto mille attentati al bello, al felice, all’umano, al fraterno, lui lo cerca in continuazione, lo insegue, lo semina, lo annaffia e lo scrive in tutte le sfaccettature, non temendo giudizi lo canta come fosse un inno nazionale.
La vita è immensa e può abbigliarsi dell’incomprensibile più assoluto, non deve spaventarci, non dev’essere l’alibi per essere peggiori. È l’insieme di bolle all’interno di un vetro soffiato, riconoscibili per la trasparenza e la brillantezza, figlia di un lavoro artigiano che ogni individuo può e deve compiere.
Si è in debito con chi come Davide dona le sue debolezze agli altri acciocché diventino trampolino di lancio per tutti.
Cesira Donatelli
RITORNAI A VOLARE di Davide Cifalà
(Delta 3 Edizioni)