Sulmona,5 aprile– “Non festeggeranno il 25 aprile, e questo è un problema serissimo… Quando la seconda carica dello Stato rilancia falsità fasciste contro la Resistenza, quando la presidente del Consiglio parla di sgrammaticatura o mette sotto il titolo di “italiani” le vittime delle Fosse Ardeatine, è chiaro che stanno tradendo la Costituzione antifascista su cui hanno giurato”. Lo afferma l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani intervistato da La Stampa.
Sta lanciando un allarme? “C’è chi chiede: perché, cosa fanno, la marcia su Roma? Non ridicolizziamo. Il problema è che l’antifascismo della Costituzione è intimamente connesso ai valori della Costituzione: se a uno non piace l’antifascismo della Costituzione, come fa a piacergli il principio di uguaglianza dell’articolo 3? O la fiscalità progressiva?
E infatti stanno facendo politiche sociali ed economiche corporative, gerarchiche, tendenzialmente autarchiche. Certo, non si torna al 1920, però c’è una linea che non è coerente con la nostra Costituzione”.
La premier, secondo Bersani, dovrebbe “dire la parola “fascismo”, e cosa ne pensa. Prendere almeno atto che questa è una Costituzione antifascista, che lei si rende conto di aver giurato su questo e quindi non può dare copertura a qualunque revanscismo fascistoide che gira. Quando vedo che fai fisco per categorie, aggiungi voucher e subappalti a gogo, fai l’autonomia differenziata, hai in testa una certa idea che culturalmente è il trascinamento all’epoca del 4.0 di quei valori là”. “La nuova destra è corporativa, gerarchica, culturalmente autarchica. Se è questo il confine, vogliamo organizzare le forze che culturalmente sono universalistiche, non accettano di essere autarchiche, che pensano al principio di uguaglianza dell’articolo 3 come un cardine? Non è che siamo a palleggiare come ci fossero Berlusconi e l’Udc”, osserva Bersani.