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Cocullo: la mano degli uomini

Scritto da redazione

-il pensiero e l’azione di Emiliano Giancristoforo ed Ireneo Bellotta-

Cocullo,16 aprile– “Una giornata in ricordo di due importanti studiosi che, insieme al grande antropologo Alfonso di Nola, contribuirono tra gli  anni ’80 e ’90, a rinnovare e a dare contenuto al messaggio della Festa di san Domenico Abate e Rito dei Serpari. Si tratta di Emiliano Giancristofaro, di Lanciano, ed Ireneo Bellotta, di Trasacco, grazie ai quali a Cocullo è nato il Centro Studi con la Biblioteca, l’Emeroteca, la Mostra Multimediale, la mostra Erpetologica. 

La manifestazione si è tenuta nella sala consiliare del Comune oggi  Aprile alla presenza dei famigliari  di Giancristofaro e Bellotta; dei rappresentanti della comunità di Cocullo a cominciare dal Sindaco Sandro Chiocchio; degli esponenti nazionali, locali e regionali di Italia Nostra, l’associazione che Giancristofaro contribuì a fondare in Abruzzo; di amici e studiosi di tutta Italia. 

Ha concluso il giornalista Paolo Gambescia, originario dell’Abruzzo  e allievo del professore.

I due studiosi sono scomparsi quasi contemporaneamente un anno fa lasciando un vuoto incolmabile. Grazie alla loro spinta ed alla loro ispirazione che la festa di Cocullo ha iniziato il percorso della candidatura a Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco. 

Un percorso interrotto dalla pandemia e che proprio dall’evento di domenica scorsa intende riprendere il cammino già tracciato.

La manifestazione si è conclusa con  l’intitolazione ai due studiosi di una sala della Biblioteca  del Centro Studi delle Tradizioni Popolari. 

La manifestazione è valsa anche quale momento di formazione a cura dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo. 

(P.D.A)

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