Sulmona, 1 maggio – Siamo alle solite, la città è in affanno per le tante cose che non vanno, la politica continua ad apparire un oggetto misterioso, la gente si interroga su cosa fare e cerca di trovare risposte che non arrivano.
E così mentre sui tavoli regionali o nazionali si stanno giocando partite di grande significato a cominciare dalla caccia alle nuove risorse nazionali e comunitarie a Sulmona si continua a litigare sulla “monnezza” come ha scritto ironicamente un osservatore politico attento.
A noi francamente queste vicende ci appassionano poco perché riteniamo che in questa storia un po’ bizzarra, un po’ gonfiata due cose vanno tenute in evidenza. La maggioranza che governa questo ente, particolare e sovracomunale, è fatta di numeri con i quali bisogna fare sempre i conti e ogni equilibrio diverso va trovato proprio su questo terreno ma praticando mediazione sulle scelte complicate e non attraverso lo scontro ad oltranza. Il secondo aspetto è legato a responsabilità che spesso sentiamo invocare dall’uno o altro schieramento. Ma anche in questo caso le responsabilità ( civili, penali, amministrative ecc.) non le può stabilire la politica ma gli organi preposti a tale lavoro e chi ha sbagliato prima o poi sarà chiamato a risponderne.
Ecco perché nei giorni scorsi è apparso stonato il continuo beccarsi fra schieramenti diversi sulla vicenda Cogesa che si sono affogati di insulti, spesso inutili, spesso di scarso significato. Eppure quello che ci ha sorpreso più di tutto è stato uno strano comunicato di alcuni consiglieri Pd che abbiamo letto da qualche parte contro la Consigliera Di Rienzo, stessa coalizione, che si è rifiutata di firmare un documento (ci è parso di capire) che non aveva condiviso.
Fatto davvero curioso perché la Di Rienzo sicuramente aveva avuto le sue buone ragioni per non firmare ( mica è atto dovuto?) e quindi andava rispettata e non attaccata. Anzi per un minimo di solidarietà come sempre avviene in questi casi andava aiutata a difendere la sua posizione. Così ci si comporta nelle coalizioni o alleanze politiche se si vuole camminare insieme anche perché la solidarietà non può’ essere invocata solo quando serve alla propria parte.
Roba da matti avrebbe detto quel simpaticone di comico pescarese anche perché ad uscirne indebolito in questa occasione è stato proprio il sindaco che invece dovrebbe essere sostenuto ed aiutato Ma a Sulmona queste pratiche elementari della politica, almeno in casa del Pd, come lamentano molti iscritti a questo partito, non si percepiscono ormai da qualche anno e i risultati si vedono. Purtroppo.
In queste ultime settimane invece è tornata forte l’attenzione sulla condizione in cui versa la città e l’intero territorio del Centro Abruzzo. Perdita di popolazione, perdita di posti di lavoro, tagli a molti servizi pubblici, isolamento sempre più marcato dal resto del territorio abruzzese. Qui, bisogna essere realisti, la politica locale può fare poco o nulla di sicuro però non c’è più tempo di aspettare, né elemosinare alla Regione solamente qualche spicciolo per questa o quella Associazione Ci vuole altro, molto di più. Deve invocare politiche precise e mirate e anche abbastanza presto.
E se la politica abruzzese non si accorge di nulla allora è necessario che quella Sulmonese faccia qualcosa (invece di litigare inutilmente) e anche abbastanza presto. I Consiglieri del cetrodestra, ad esempio, in Consiglio comunale( fra i quali siede anche una Consigliera regionale della Lega) vadano a sollecitare la Regione ( dove opera da quattro anni un governo di centro destra attento solamente ai problemi dell’Aquila) la preparazione del Disegno di legge sul riconoscimento delle sette Aree Urbane (fra cui anche Sulmona) uno strumento efficace che potrebbe aiutare questo territorio a sperare nel riconoscimento di precisi servizi sanitari, ferroviari, scolastici. Una battaglia avviata già anni addietro senza successo. Oggi ci sono le condizioni migliori per invocare questa soluzione E magari chiedano solidarietà ai consiglieri e amministratori di centrosinistra di tutto il territorio. L’iniziativa del disegno di legge un risultato almeno lo coglierà immediatamente: capiremo subito chi sono i veri amici del Centro Abruzzo e chi lavora per aiutarlo a risollevarsi. E’ ognuno si deve assumere le proprie responsabilità nei confronti dell’opinione pubblica.
Non bisogna dimenticare il fenomeno dello spopolamento ricordando anche ai più distratti che negli ultimi otto anni questo territorio ha perso ben 5 mila abitanti, ovvero gli stessi abitanti di ben 10 paesi come Anversa, Campo di Giove, Cansano, Castel di Ieri, Castelvecchio, Cocullo, Corfinio, Gagliano, Molina e Prezza.
Ma non è tutto.- Il Centro Abruzzo ha perso nello stesso periodo ben 167 imprese. E siccome lo spopolamento si combatte a livello regionale fissando due priorità: l’incremento dell’occupazione innovando il sistema produttivo e il miglioramento della qualità della vita istituendo le 7 Aree Urbane Funzionali allora è necessario svegliarsi e non perdere più tempo perché la vera speranza per il nostro territorio può ripartire proprio da qui. Staremo a vedere. Buon primo maggio a tutti.
Asterix
7 Commentii
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Non facciamoci illusioni le fortune di una città o di un piccolo paese le fanno gli amministratori che la gente si scegli di volta in volta
Non so se un disegno di legge può’ aiutare davvero Sulmona ma almeno proviamoci
Il disegno di legge per le Aree Urbane lo può’ presentare qualsiasi consigliere in Regione. E allora cosa si aspetta!!
” Nun credere a …suonne” dicono a Napoli da queste parti non farà niente nessuno
Perchè quando hanno chiuso l’Agenzia di Promozione culturale qualcuno ha fatto qualcosa? Quando hanno tagliato le corse per Roma qualcuno ha fatto qualcosa? Quando alla stazione ferroviaria si acculano ritardi nei lavori qualcuno a Sulmona ha fatto finora qualcosa? E tutte le buche per le strade qualcuno ha fatto qualcosa? Questa è Sulmona
Purtroppo è tornata la valigia: quale delusione, anche se non di cartone.