–Una rappresentanza studentesca della scuola ha preso parte alle celebrazioni per le ricorrenze del 25 aprile, 4 maggio e 9 maggio–
Sulmona, 10 maggio – Si dice che la storia sia maestra di vita. Allora è importante far conoscere ai ragazzi la storia, soprattutto se questa si trova a un passo da loro.
In Valle Peligna, e precisamente a Badia, si trova il Sacello militare Madonna degli Angeli, la cui costruzione risale al 1936. In quell’anno, in Africa, un giovane soldato di Badia, Filippo Freda, moriva in combattimento.
In paese regnavano la povertà e l’indigenza, eppure il forte senso di solidarietà e soprattutto il desiderio di creare un luogo in cui poter piangere e ricordare i caduti, le cui spoglie mortali non avrebbero mai fatto ritorno in patria, spinsero la popolazione locale a darsi da fare, ognuno come poteva. Persino i giovani soldati, allora impegnati nella guerra d’Africa, inviavano i loro risparmi, consapevoli che avrebbero potuto subire la stessa sorte di Filippo. Nel marzo del 1939 il Sacello era completato.
Nella mattinata di ieri una rappresentanza studentesca dell’Istituto Comprensivo “Gabriele Tedeschi” di Pratola ha preso parte alle celebrazioni per le ricorrenze del 25 aprile, del 4 maggio (anniversario della costituzione dell’Esercito Italiano) e del 9 maggio (festa dell’Europa).
A fare egregiamente gli onori di casa Donato Agostinelli, custode del Sacello. Alla presenza delle più alte cariche militari, civili e religiose, dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma e della Croce Rossa, si è svolta una commemorazione intima e toccante. L’inno di Mameli e il Silenzio, che i ragazzi hanno suonato al flauto, l’alzabandiera, la deposizione dei fiori alla Madonna e della corona di alloro ai Caduti: tutto è stato eseguito con viva partecipazione e commozione.
Toccante la testimonianza di Salvatore Di Cesare, già maresciallo maggiore degli Alpini, il quale ha voluto raccontare ai ragazzi la sua infanzia difficile nel paese occupato dai tedeschi, e la vicenda che vide protagonisti suo padre e i suoi fratelli partiti al fronte.
Traendo ispirazione da un brano di De Gregori, Donato Agostinelli ha spronato i ragazzi a rendersi protagonisti della Storia, ad anteporre sempre la solidarietà e la pace, a rivolgersi con fiducia alle forze dell’ordine e soprattutto ad onorare sempre e ovunque la memoria dei Caduti di tutte le guerre, che hanno sacrificato se stessi per assicurare ai posteri diritti e libertà.
Francesca De Luca