L’Aquila, 24 mag.- “Tra balbettamenti e incongruenze si è svolta l’audizione dell’Assessore Verì e del Direttore Romano nella commissione Capigruppo di oggi, relativamente all’attacco Hacker subito dalla Asl 1 nelle scorse settimane. Una seduta che ha messo in luce, ancora una volta, tutto il pressapochismo con cui tanto la maggioranza di centrodestra, quanto la direzione Asl1, hanno gestito, o meglio non gestito, la crisi. Tutti i chiarimenti attesi non sono arrivati. Piuttosto è stato confermato quanto sosteniamo da tempo, ovvero, che non c’è nessun ragionevole “riserbo” da mantenere perché quel poco che sono venuti a riferire oggi, avrebbero potuto e, dovuto, farlo già 20 giorni fa. Invece si sono finalmente presentati in Commissione solo perché costretti e nelle loro dichiarazioni non abbiamo trovato alcuna rassicurazione né sul campo delle prestazioni, perché di fatto non sono normalizzate e non sono realmente operative come spesso sostenuto; né sul piano della privacy, perché anche in questo contesto rimane un’enorme incertezza e un grandissimo dubbio da parte dei cittadini”. Così il Capogruppo del Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci ed il Consigliere regionale Giorgio Fedele (M5S).
Francamente ci aspettavamo di più dalle audizioni di oggi, ma sembra proprio che questa maggioranza abbia scelto di non gestire la crisi e non metterci la faccia in alcun modo, lasciando l’utenza in balia di disagi tanto seri da mettere persino a rischio prestazioni e procedure urgenti e facendo piombare nel caos anche gli operatori delle strutture sanitarie e del sistema, costretti a tornare alla carta e a fare un salto indietro nel tempo di almeno vent’anni. Ora ci auguriamo- spiegano ancora i due Consiglieri- che un atteggiamento diverso sia perseguito dal Presidente Marsilio nel prossimo Consiglio regionale, dove ci aspettiamo chiarisca tante cose, a partire dai tempi del ritorno alla normalità e del perché il sistema delle prestazioni più sensibili erogate dalla Regione sia stato così vulnerabile. Non saranno tollerati tentennamenti, nebulosità e pressapochismo. Il Presidente deve rispondere alle nostre domande ricordandosi il ruolo che ricopre e gli obblighi che lo legano ai cittadini abruzzesi, la vera parte lesa di questa assurda vicenda”