Sulmona,4 giugno– L’incontro dei giovani agricoltori di Confagricoltura L’Aquila presieduto dal Presidente Erminio Pensa, ha discusso le tre direttrici che nel mese di maggio hanno accomunato negativamente le aziende agricole abruzzesi. Maltempo, shock di mercato e potenziale ricorso a strumenti di gestione del rischio, per il risarcimento delle perdite economiche.
Il maltempo ha flagellato la quasi totalità delle aziende agricole regionali. Le costanti e abbondanti piogge del mese di maggio hanno scombinato i piani seminativi, distrutto parte delle produzioni in campo, compromesso la qualità delle stesse. Facilitando, infine, la diffusione di malattie fungine come la peronospora della vite e della patata.
È emersa la chiara necessità di una maggiore manutenzione ordinaria e straordinaria dei canali di scolo delle acque, da parte degli organi competenti e degli stessi agricoltori. Sono necessari quindi ingenti investimenti per riportare il territorio alla normalità da anni di incuria e una maggiore responsabilizzazione degli agricoltori ripristinando le buone prassi previste da tutti i manuali di agronomia e quindi la necessità di una maggiore formazione per mantenere il terreno agrario al massimo delle potenzialità produttive.
Il focus di mercato, tenuto dal direttore commerciale di Opoa Marsia Marco di Cicco, ha tradotto in numeri i danni causati dalla pioggia. La situazione meteorologica ha reso difficile effettuare previsioni di ogni tipo. Ciononostante, con elevate probabilità, carote e radicchio si caratterizzeranno per buone quotazioni di mercato ad oggi: carote 0,60 €/kg, radicchio 1 €/kg.
Da capogiro il prezzo dei finocchi, buone quotazioni per le insalate. Ancora da aspettare la produzione di Francia e Germania per azzardare una previsione sulle patate; tenuto conto che la produzione fucense è stata inevitabilmente falcidiata dall’alluvione sia per l’avvenuta distruzione del raccolto precoce sia per la riduzione delle rese del raccolto tardivo.
In questo contesto di analisi, Antonio Pensa ha riportato le fluttuazioni del prezzo del latte dal mese di gennaio 2022 ad oggi. L’attuale situazione in Romagna preoccupa per la tenuta delle quotazioni del latte nazionale. Da quantificare le perdite che le stalle romagnole hanno subito per capire quale sarà e a che prezzi, la quota di latte che verrà importata dai paesi nordici. Pare del tutto certo un nuovo aumento del prezzo dei prodotti al consumo di latte e latticini con grave ripercussione sui bilanci delle famiglie.
Infine, si è indagato il fondo Agricat, istituito con la nuova Pac 2023/27 mediante riduzione del valore dei titoli Pac del 3% a partire dall’anno in corso. Il fondo prevede indennizzi a fronte di calamità naturali, alluvioni, siccità, grandinate ecc. Il fondo si attiva a seguito di una perdita del 20% del raccolto, calcolato come produzione standard media dei 5 anni precedenti, escludendo l’anno con la maggiore e minore produzione standard. Questo fondo ha una dotazione finanziaria di oltre 350 mln €, è facile prevedere che sarà totalmente impegnata per ristorare parzialmente i danni che sono avvenuti in Emilia-Romagna. I giovani agricoltori di Confagricoltura hanno apprezzato l’intervento tempestivo del Presidente regionale Fabrizio Lobene che ha richiesto all’amministrazione regionale la dichiarazione di calamità naturale.
(nella foto: Cherubini-Scipioni-Pensa-Federico-De-Santis)