A Sulmona l’assemblea nazionale della Campagna che si batte contro il cambiamento climatico, per il rapido abbandono dei combustibili fossili e per accelerare lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili.
Sulmona, 6 giugno-Sabato 10 giugno si terrà a Sulmona l’assemblea nazionale della Campagna “Per il Clima Fuori dal Fossile”, movimento che raggruppa i Comitati ambientalisti che in tutta Italia si battono contro il cambiamento climatico, per il rapido abbandono dei combustibili fossili e per accelerare lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. L’appuntamento è alle ore 10 al cinema Pacifico (via Roma 27); l’assemblea andrà avanti per l’intera giornata e si concluderà alle ore 18. La mattina dello stesso giorno, dalle ore 9 alle ore 9 e 45, si terrà in località Case Pente di Sulmona il flash mob “Scatena le rinnovabili!”, una iniziativa promossa da varie organizzazioni ambientaliste in tutto il Paese per spingere i decisori politici ed amministrativi a dare una svolta all’incremento delle fonti pulite e rinnovabili. Per l’Abruzzo, come luogo-simbolo dell’iniziativa è stata scelta Sulmona, dove dal 1° marzo la Snam ha allestito il cantiere per la costruzione della centrale di compressione.
E proprio sugli sviluppi della vicenda Snam è convocata per venerdì 9 giugno una assemblea cittadina presso l’Auditorium dell’Annunziata. L’assemblea, che inizierà alle ore 17, ha per titolo “La Snam non ha il diritto di cancellare la nostra storia e il nostro futuro”. Verrà fatto il punto sui contestati lavori in corso da parte di Snam, sui quali i Comitati cittadini hanno presentato esposti e diffide, e si dibatterà su come proseguire la lotta contro il devastante progetto della multinazionale del gas.
Tutti gli eventi hanno il patrocinio del Comune di Sulmona e sono aperti alla partecipazione dei cittadini.
La tragica alluvione che ha colpito l’Emilia – Romagna è stata, purtroppo, come altri che l’hanno preceduto, un disastro annunciato. A settembre c’era stata Senigallia e a novembre Ischia. Il governo, anziché adottare misure risolutive, si limita a rincorrere gli avvenimenti e a versare lacrime di coccodrillo. Da decenni la comunità scientifica mondiale ci dice che eventi estremi come questi e come le prolungate siccità, sono figli del cambiamento climatico; e che a poco serve alzare gli argini dei fiumi se non si affronta la causa principale di questo cambiamento: l’uso sconsiderato dei combustibili fossili (gas, carbone e petrolio) che hanno provocato una crescita notevole dei gas serra e che ormai rendono difficile, se non impossibile, contenere l’aumento della temperatura terrestre entro l’1,5 gradi fissato dagli Accordi di Parigi.
Il governo, anziché puntare sempre di più sulle rinnovabili, segue la strada opposta, dando il via libera ad ulteriori, inutili e dannosi impianti fossili, come i rigassificatori di Piombino e Ravenna e il mega gasdotto Linea Adriatica della Snam da Sulmona a Minerbio. In questo modo si sperperano miliardi di euro che aggravano la crisi climatica, mentre alla prevenzione e alla messa in sicurezza del territorio si destinano cifre irrisorie.
Ormai non c’è più tempo da perdere. Il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, continua a ripetere che “stiamo andando verso l’inferno climatico con il piede sull’acceleratore”. Un appello che, però, nessun governo ascolta, continuando a spingere il pianeta verso il baratro.