Sulmona,18 giugno- I donatori di amore andrebbero iscritti in un albo specifico e venerati in cielo, in terra e in ogni luogo. Alessandra De Angelis in Magiche metamorfosi istruisce il lettore in tal senso. Lo fa per mezzo dell’esempio, portandolo a conoscenza della figura di Stella; contemporaneamente dissemina di amore ogni pagina del suo romanzo. Ci si imbatte nell’amore per la musica, per la mitologia, per il buon vino, per i libri e per gli autori. A questo amore manifesto e conclamato, magistralmente, viene affiancata l’esigenza di riflettere sulla necessità di un amore utile, collettivo per non dire, addirittura pubblico.
Scienziati, ricercatori e tecnici di ogni sorta gridano, da decenni, e attraverso ogni forma le difficoltà in cui dimora il pianeta e i suoi ecosistemi. Seguendo la colta penna dell’autrice, si viene delicatamente affiancati e immersi in pensieri di Pessoa, di Rol, di Proust, ci si scopre persi e spersi all’interno di lettere e appunti di viaggio appartenuti a donne della stessa famiglia. Donne differenti, ma legate da un sol comune denominatore, il ricordo. Pertanto, con evidente disinvoltura si fa strada in più occasioni nel romanzo, un concetto di amore non solo fra esseri umani, ma per ciò che ci circonda, per ciò che si mostra agli occhi, per ciò che ci permette di respirare e procreare. Concreto asserire, quindi, che se si venisse allevati a pane e amore, digiunando di ogni forma di egoismo e prevaricazione, sarebbe salvo anche il pianeta. D’altronde, anche lui non chiede che amore…
…l’amore è Gravità…l’amore è Potenza, perché moltiplica il meglio che è in noi e permette che l’umanità non si estingua nel suo cieco egoismo…l’amore è Luce, visto che illumina chi lo dà e chi lo riceve…
Si è dinnanzi ad un romanzo di maturazione ed apertura a nuove possibilità. La voce narrante, ossia la giovane Stellina, grazie, a una fase di “rottura” con la classicità di una vita che pare definita e finita, azzera e riedifica il rapporto con sua madre Olga. Il dialogo, all’interno della casa di nonna Margy, stempera concetti e preconcetti. Il confrontarsi attraverso sogni, ricordi e piccole azzuffate spinge a indagare a questionarsi su quale sia il dono che compone ogni essere, si va oltre la morte per scoprire che nulla muore definitivamente…
…essendo l’uomo parte della natura, quando il suo involucro non è più appropriato a causa della vecchiaia o di una malattia, anch’egli libera il suo spirito privato…in altre parole, con la morte l’uomo trasforma la materia del suo corpo in energia, suono, musica, per tornare al divino…
Coincidenze e segnali, altri caposaldi di questa creazione letteraria. La De Angelis sceglie, spesso, di affidare ai libri, l’indicazione della rotta da seguire. Per bocca di Gabbo, uomo sensibile, riservato e appassionato di musica, ci si troverà a scoprire che l’amore per alcuni scrittori si modifica nel tempo, perché i loro pensieri sono simili ai nostri e pertanto mutevoli. Si muta, vivendo, dandosi, accumulando esperienze e sommando il vissuto di ognuno a quello dell’altro.
Mentre Stella, la zia deceduta prematuramente, attraverso mezzi, anche fortuiti, ricorda a tutti che l’amore va erogato senza limiti, che è una forma di investimento sicuro che tornerà con gli interessi, il resto dei protagonisti cambiano le direttrici delle loro vite, imparano a dare spazio alle proprie propensioni, appurando che il benessere e la pace si conseguono attraverso il fare ciò per cui si è portati. Nel caso di specie sarà lo scrivere a possedere la bacchetta magica. Per il lettore i regali raddoppiano, mentre si omaggia della lettura di Magiche Metamorfosi, sarà lo sguardo attivo sulla stesura di un libro dentro il libro. Caos? Assolutamente no! Pure e semplici creazioni, lo scrivere che si fa mezzo e strumento. Con ricercatezza e garbo l’autrice dipinge la vita come un insieme di tappe, che nulla hanno a che spartire con l’immediato e con il subito. Tutto ci concretizza attraverso l’ascolto interiore, la poesia, l’accettazione. Al presente il diritto-dovere di cambiare il futuro. Fuorviante credere che il passato non possegga paritari e validi poteri o non abbia nulla da comunicare.
Passibile di denuncia chi tende a sottovalutare Neruda quando afferma che è: “proibito non fare le cose per sé stesso, avere paura della vita e dei suoi compromessi”.
Leggendo, toccando e impastando quanto composto e accatastato dall’autrice, si approda, nonostante gli accadimenti inaspettati e improvvisi, con il sorriso alla constatazione che la vita è molto complessa pur essendo infinitamente semplice.
Di aiuto sarebbe un guardaroba fornito, atto ad affrontare ogni stagione e ogni avversità che il cielo somministra. La varietà di capi necessaria non si acquista strisciando una carta, ma vivendo, osando ed essendo sé stessi, senza imitare o emulare.
Ma l’educazione conta? Quanto del DNA incide in quel che si diventa e in quel che si mette a disposizione del mondo?
Tutto possiede un peso e un contrappeso, sicuramente. Basta considerare che Platone asserisce che i genitori vengono scelti prima della nascita. Magiche metamorfosi sposa la linea del filosofo, percorrendo presente e passato in sincronia costante, senza discostarsi troppo da cosa hanno rappresentato e costruito gli avi. Dando voce e protagonismo ed Ebe, ultima donna giunta in questa storia, che la caratterizzerà con l’amore per l’astronomia e la sua capacità di decodificare i segnali che le stelle inviano sulla terra.
L’equilibrio è ambito e mirabile, conseguirlo richiede propensione alla crescita personale e collettiva, impone di non sprecare l’amore, implica la levatura morale di divenire ciò che si ammira, ciò che si respira, ciò che si calpesta.
Donne, sempre il “Danno” più prezioso!
Cesira Donatelli
MAGICHE METAMORFOSI di Alessandra De Angelis
(Capponi Editore)