Passati i momenti dell’entusiasmo e dei giusti festeggiamenti per la vittoria elettorale ora si aspetta la formazione del nuovo Esecutivo e l’insediamento della nuova Assemblea Civica. Due momenti particolarmente attesi, di grande significato poitico e istituzionale perché quello sarà momento che dovrà segnare l’avvio del nuovo corso della gestione Di Piero a Palazzo San Francesco.Tutti sulmonesi che vogliono bene alla propria città non possono che auspicare che questo nuovo corso sia utile, propizio e soprattutto ricco di risultati e soddifazioni per l’intera comunità.
Quello che è accaduto durante la campagna elettorale appartiene ormai al passato dove, inutile nasconderlo, non è stata scritta una bella pagina per la storia di questa città che vanta pur sempre una lunga tradizione politico- ammistrativa prestigiosa.Non ci interessa individuare i responsabili o coloro che hanno alimentato un clima pesante che ha favorito quelle condizioni assai pericolose e non facili da sanare in una a fase assai delicata come quella che bisognerà affrontare.
Non ci interessano i nomi dei futuri assessori e le formazioni che rappresentano. A noi interessa il metodo che si intende seguire e gli obeittivi che si vogliono raggiungere Noi privilegeremo sempre la capacità professionali, morali dei prescelti ma anche la conoscenza della complessa macchina amministrativa che non è piu’ quella di un tempo.
Ci interssa poco o nulla il numero delle preferenze riportate o gli sponsor ( si fa per dire) di quanti vorrebbero fare anche in questa occasione i giochini delle tre carte. Ci interessa anche che qualcuno non confonda soprattutto ruoli politici e istituzionali e talune anomalie che potrebbero sorgere è meglio rimuoverle subito.
Ma mentre il sindaco Di Piero lavora per costruire la sua squadra i partiti e le coalizioni di maggioranza o all’opposizione forse farebbero bene a lavorare su qualche idea guida che dovrebbe ispirare il lavoro della futura amministrazione. In campagna elettorale oltre a tante chiacchiere vuote abbiamo sentito poco o nulla su cosa fare.
Il solito elenco della spesa ( clamorosa l’idea di parlare tutti del turismo senza un’idea precisa su cosa fare, a quali leggi far riferimento,con quali risorse disponibili e in quanto tempo).Eppure in pochi si sono soffermati riflettere sulla strategia di fondo che è legata alla programmazione territoriale dalla quale far discernere tutte le politiche prioritarie che riguardano Sulmona ed il Centro Abruzzo a cominciare da quella sanitaria, a quella della mobilità, della coesione territoriale,del lavoro, delle infrastrutture. Sulmona sarà forte, potrà risollevarsi, potrà tornare a sperare solamente se il territorio del Centro Abruzzo sarà competitivo e potrà partecipare ai tavoli decisionali della Regione.
Ed ecco allora che torna l’esigenza che proprio il Comune di Sulmona, assuma un atto politico unitario, con il quale possa far partire la sollecitazione forte alla Regione a varare subito una legge regionale per la creazione delle sette aree funzionali lanciata anni addietro dall’Università di Chieti e sostenuta con decisione dal sulmonese Aldo Ronci e un gruppetto di suoi amici ma avversata però ( chi puo’ dimentarlo ?) da buona parte della politica locale e regionale.
Come non ricordare come tanti vecchi e nuovi amministratori di destra e di sinistra ( ma qual’ è oggi a Sulmona la differenza ?) se la ridevano quando in città si portava avanti questa battaglia e si raccoglievano firme, si facevano incontri di studio e approfondimenti presso la sede della Comunità montana oppure nella vecchia sede del Centro servizi culturali oppure a Bugnara o a Popoli
Eppure dopo quasi cinque anni oggi per la nostra città questa battaglia è divenuta un’esigenza vitale. Da qui la nostra proposta ai nuovi amministratori: si lavori a rimettere in piedi quel tavolo della coesione territoriale istituito a suo tempo dall’Amministrazione Ranalli e si apra subito con la Regione un confronto su questi temi e magari arrivare alla predisposizione di un apposito ddl.
D’altra parte la politica del futiuro non è piu’ circoscritta a fasce di territorio limitate ma a quella delle vaste aree omogenee. E non puo’ essere diversamente tenendo bene a mente che le politiche della Comunità europea corrono velocemente e Sulmona ed il Centro Abruzzo non possono aspettare oltre se non si vuole perdere questi treni della storia. Ma anche di questo riparleremo presto.Buona domenica a tutti.
Asterix