Sulmona,5 luglio -“Oggi abbiamo bisogno di fatti e non parole. Per l’ennesima volta l’assessorato alla Sanità della regione Abruzzo discute di organizzazione sanitaria senza fare i conti con i veri problemi cronici della sanità abruzzese e cioè la grave carenza di personale sanitario sia nelle strutture ospedaliere sia in quelle territoriali”. Lo affermano il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, ed il segretario regionale della Cgil Funzione Pubblica Abruzzo Molise, Luca Fusari, al termine dell’incontro con l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, per discutere del sovraffollamento dei Pronto Soccorso, dell’attivazione del Cup di secondo livello per visite specialistiche di controllo e della questione liste d’attesa.
“In oltre quattro anni di governo di centrodestra – dicono Ranieri e Fusari – si sono susseguiti provvedimenti tesi a migliorare l’organizzazione del servizio sanitario regionale, piani regionali per l’abbattimento delle liste di attesa, provvedimenti per ridurre il sovraffollamento dei pronto soccorso. Tutte queste misure non solo non hanno funzionato, ma in tanti casi la situazione è addirittura peggiorata. A fare le spese di questa situazione sono i cittadini abruzzesi che non hanno accesso alle cure e sono costretti, nella migliore delle ipotesi, a pagarsi le prestazioni sanitarie da soli e, nella peggiore, a rinunciare a le cure”.
“Ciò che è emerso chiaramente dal confronto con gli operatori sanitari – proseguono i sindacalisti – è che ci sono enormi carenze di personale. Ci troviamo di fronte ad una Regione che nega l’evidenza, ad una programmazione regionale che dispone di macchinari ed attrezzature adeguate per l’utenza regionale, ma che poi non riesce a farle funzionare a pieno regime proprio perché manca il personale. Siamo in un momento critico per la sanità abruzzese ed è necessario che l’assessorato alla Sanità e le Asl comprendano che ogni riorganizzazione è destinata a fallire se manca la cosa più importante per una adeguata assistenza sanitaria: il personale”.
“Oggi, a fine legislatura – osservano ancora Ranieri e Fusari – si cerca di mettere in campo nuove misure idonee a risolvere i problemi, ma per prima cosa la Regione Abruzzo dovrebbe fare un’analisi dettagliata e spiegare ai cittadini abruzzesi per quali motivi i precedenti piani per l’abbattimento delle liste di attesa hanno fallito e, dagli errori compiuti, capire come risolvere le problematiche o almeno migliorare una situazione oramai al collasso”.
“Per la Cgil nessuna riorganizzazione della sanità potrà funzionare senza procedere ad un massiccio piano di assunzioni. D’altronde i fallimenti della programmazione regionale sono evidenti. Importanti finanziamenti sono stati assegnati alla Regione Abruzzo dal Pnrr per l’acquisto di nuovi macchinari e per l’edilizia sanitaria. Ma tali investimenti, certamente necessari, non saranno utili senza il personale necessario a garantire i servizi nei nuovi presidi territoriali e l’utilizzo intensivo dei nuovi macchinari diagnostici e delle nuove tecnologie”.
“Anche le stabilizzazioni e le nuove assunzioni che sono state effettuate recentemente riescono a malapena a sostituire il turn over del personale che va in pensione. E’ necessario che la Regione faccia pressione sul Governo nazionale, peraltro del suo stesso colore politico, affinché nella prossima legge di bilancio vi siano maggiori risorse per finanziare il Servizio sanitario nazionale e lo sblocco delle assunzioni nel comparto della sanità pubblica. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a fine marzo aveva dichiarato ‘Basta scene di degrado nei pronto soccorso’. Non mi pare che ad oggi sia cambiato nulla, anzi”, concludono Carmine Ranieri e Luca Fusari.