Sulmona,16 luglio- Non sempre si possiede il coraggio e la determinazione per affrontare di petto la vita, spesso si è impotenti davanti ad un sopruso subito, si archivia un episodio sgradevole. Il tutto può accadere per mancanza di piglio, per senso di civiltà o per un quieto vivere. Un linguaggio spicciolo si affiderebbe ad una pronunzia efficace, quale: “chi capisce finge”.
Molto fingono, trattengono e omettono i personaggi schierati da Ilaria Giansante in L’Apologia Del Codardo. Ad essere refrattari alla realtà e alla verità sono, essenzialmente, a fasi alterne, Filippo e Silvia. I due sono legati da un’amicizia/amore da sempre, che mai sono riusciti a incanalare nel giusto verso. L’uno conosce tutto dell’altro, per anni hanno avuto un rapporto che si potrebbe definire disfunzionale. Lui non si è fatto mancare donne, avventure e delusioni. Lei ha provato a far finta di nulla ma in petto gli echi si sono sentiti.
Per tutto il romanzo si espande un gioco della non esposizione, spesso avallato da tutti gli amici. Si “addita” simpaticamente una fornita e variopinta combriccola di ragazze e ragazzi che amano riunirsi, quando possibile, presso Villa Gioia. Le mura di Villa Gioia conoscono i pianti e i sorrisi di tutti i protagonisti, assisteranno alla coniazione di matrimoni e al conseguimento di disfatte. Non troppo azzardato classificarla, anche, come casa dei segreti!
Eppure, tutti o quasi tutti vivono una inaspettata rassegnazione…
…I due si guardavano da due binari paralleli, si facevano andare bene le bugie l’uno dell’altra per non esporsi…
Per fortuna un tentatore, un sincero e un determinato esiste ed è Guglielmo. Un serafico, un paziente che ottiene quello che vuole, seppur svantaggiato dinnanzi a legami storici.
Eccitante per il lettore, il toccare non toccare, che l’autrice innesca sovente fra Silvia e Filippo, sempre in prossimità del concedersi, del darsi, tutto meravigliosamente orchestrato e profuso in più occasioni.
La musica e le canzoni sono uno dei salvacondotti dei momenti complicati, seppure gli sguardi e le interpretazioni poco riescano a distender. In talune circostanze, accendono nuovi e più passionali fuochi.
In questa storia ogni lettore viene condotto ad un personale esame di coscienza. Matematico, ad un certo punto, chiedersi sono codardo? Perché lo sono? Che vantaggi ne traggo? Anche essere codardo richiede coraggio? Il mezzo di analisi e di riflessione può “approfittare” persino di un distacco irreversibile…
…dopo l’accettazione del lutto, però, Filippo si sentiva svuotato, stanco…non prendeva più a morsi la vita, ma dalla vita si faceva prendere a pugni. Senza reagire…
Ilaria Giansante in L ’Apologia del Codardo prende per mano i suoi, giovani e genuini, protagonisti e li conduce sul prato della vita, li incammina in percorsi differenti e con maestria li fa crescere di capitolo in capitolo. Ad un tratto ci si troverà davanti a padri e madri, non proprio accoppiati come ci si aspetta, ma accoppiati.
Non mancano i momenti indefinibili…
…era talmente pallido che sarebbe potuto svenire da un momento all’altro, ma aveva lo sguardo deciso e l’occhio folle…
Innovativi e schietti i passaggi in cui l’autrice interviene direttamente e inizia a colloquiare con il fruitore del libro…
…e pensare che quando vi avevo parlato di Filippo mai e poi mai avrei pensato che si sarebbe ridotto così. Ve l’ho detto all’inizio di questo viaggio. La storia la sto scoprendo con voi. È tutto in pieno svolgimento.
Le battute finali le accelera l’amore urlato, quello che fa male, quello che non è certo, quello per cui si duella, quello per cui ci si toglie la cravatta, quello per cui si tenta il tutto per tutto.
L’autrice regala albe al gelo, sparge profumi indimenticabili e realizza composizioni di fiori per cerimoniali, non tralasciando mai il sentiero regio del dire, dell’esternare sempre e comunque. Diversamente si frantumano occasioni e sentimenti.
La libertà di espressione, oltre a rappresentare conquiste civili, è massaggio salvifico per il muscolo cardiaco.
Cesira Donatelli
L’APOLOGIA DEL CODARDO di Ilaria Giansante
(Edito Masciulli Edizioni)