G.Karloff sceglie Aufidene come sede dell’Alchimista
Alfedena,18 luglio– Cosa porta Gianni Leone, quando veste i panni dell’autore o G. Karloff quando “intaglia” di arte digitale ad Alfedena?
Le componenti attrattive non mancano né a livello naturalistico, né in termini di fattori storici. Alfedena o Aufidene a voler dar retta alla storia, va classificata come antico centro del Sannio, come municipio romano, per questo e per tanto altro le va portato rispetto, perché di giorni e notti all’attivo ne detiene a iosa. A narrare, concretamente,” dell‘adulto” ma sempre fascinoso borgo, i molti reperti rinvenuti nella necropoli italica saggiata già da fine 1800, molti oggi fruibili all’interno del Museo Civico Aufedinate Antonio de Nino. L’attenzione di un visitatore, è sollecitata da più stelle polari, si inizia dalla Torre del Castello, longilinea, elegante imperante su tutto il cuore storico del paese, per proseguire con le chiese, le fontane, il Monumento al Selciatore e via discorrendo. Utile rammentare che buona parte delle strade romane sono state lastricate di selci, dalle avvezze e sapienti, mani di selciatori alfedenesi, nota di non poco rilievo.
Palese che, questi elementi di richiamo turistico hanno avuto il loro peso nella decisione di Gianni Leone di trasferirsi a vivere nella patria dei selciatori, ma il ruolo predominate va assegnato alla casa di nonno Sceriffo e ai suoi memorabili baffi. Le radici si sono espresse, lo hanno fatto con pronunzie di appetenza e di entità!
A domanda specifica: “come ti trovi ad Alfedena e cosa ti piace di Alfedena?” Il poliedrico artista G. Karloff, perché dinnanzi a siffatta composizione siamo, compone un inno d’amore per la pace, la quiete, la cordialità, il silenzio, il ritrovato senso dell’essenziale, a discapito del superfluo, che questa comunità e l’intero comprensorio sono in grado di offrire. Gli inverni, seppur copiosi e lunghi, sono le ancelle del silenzio, prendono per mano il tempo e lo fanno scorrere a ritmi umani e cordiali.
Come dargli torto? Il clima, la fauna e la flora sono quelle del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, i colori e i profumi sono quelli dell’entroterra abruzzese. Questa realtà armoniosa, tanto incontaminata, prosegue, G. Karloff, permette di ritrovare i colori. Le cromature, le tonalità sono come note musicali, saperle armonizzare, metterle in correlazione aiuta a non perdersi, aiuta a darsi ritmo e incoraggia un comporre di vita genuino e salutare.
Tutti elementi corposi e probatori, che bene fanno comprendere le motivazioni per cui Gianni Leone decide di ubicare la sede dell’Alchimista in Alfedena. Il caso vuole che questa associazione di Promozione Sociale e Culturale, seppur ancora in fasce, stando al già prodotto e al programmato, lasci intendere una lesta e corposa fase di svezzamento, è collocata “catastalmente” parlando, su un crocevia, congiuntura di rilievo per i conoscitori dell’esoterismo, abbia un affaccio ambito da fotografi sulla citata torre e si noti percorrendo la municipalità di Aufidene grazie alle innumerevoli bandiere che solleticano i balconi della sede.
A guardare le tante e variegate opere che G. Karloff, da poche settimane, ha portato a dimorare nella sede dell’Alchimista, la natura, i colori, i silenzi, il tempo sano, i suoni puliti e tutto quello che la regione più verde d’Europa vanta, lo si percepisce sulla pelle, quasi come non potessero trovare altra collocazione in cui dimorare. Non si ha il tempo per distarsi, un brivido dietro l’altro, ogni produzione è a sé stante, eppure sono commensali di uno stesso focolare domestico, forse è proprio questa la ragione per cui la sede fisica, di questa nuova associazione, è realmente una casa, con un suo androne, con un suo giardino e con le sue scale interne. Nessuno di questi spazi è stato preservato come domestico, tutti asserviti a quest’arte prorompente, cromatica e chiassosa quando si fa denuncia. L’insieme del proposto evoca una ritrovata armonia fra paesaggi e con i paesaggi, denunce sociali, commemorazioni, rievocazioni di icone o personaggi di differenti epoche. La cornice entro cui tutto abita possiede un abbiglio a volte ironico, altre sfacciato, sovente composto in apparenza, spesso di veglia e cura.
L’Alchimista nasce con la vocazione del fare, di un fare scevro da finanziamenti pubblici, di un fare che conta sul mutuo soccorso. Un’economia la si vuol creare attraverso il coinvolgimento delle attività locali, mediante collaborazioni circolari.
Di alchimie si compone il mondo, sulle alchimie fa affidamento la tenuta del tutto e di alchimie devono cibarsi le menti e gli spiriti. L’Alchimista crea aggregazione, condivisione, possibilità di gioco, organizza incontri culturali, è anticonformista, vuole dimostrare che con le proprie gambe si può camminare e si può aiutare a camminare. Tutto questo l’Amministrazione Comunale di Alfedena, identificabile nella figura del sindaco Luigi Milano, lo ha compreso e ben accolto, intuendo il beneficio sociale e civico che ne può scaturire.
Tornando alle realizzazioni artistiche, si passa da Topolino raffigurato in tutto il suo disappunto indirizzato ad un “tizio” che urina dinanzi ai monumenti, ad una Geisha che è rito magico e portatore di femminilità, ci si imbatte in una Frida Kahlo reale attuale e necessaria, ci si smarrisce in una raffigurazione di cervi che porta a percepire la vicinanza a Villetta Barrea, meglio nota come “Borgo dei Cervi” e al suo naturale senso di convivenza con questi animali.
La fibra necessaria per mantenere la connessione sta per arrivare, la fibra per crescere e migliorarsi, Gianni Leone, la possiede di suo, ne ha fatto incetta durante i suoi viaggi nel mondo, in seno a collaborazioni fraterne con artisti internazionali quali Riccardo Penati, per citarne uno, e per evidenziare il pensiero di un prestigioso assertore di un’arte libera e abbondante, se ne è imbevuto nella tenuta di blog (Mondo Raro), ha fatto esperienze nella gestione di spazi social con visibilità che vanno da una calotta polare all’altra, se ne è marchiato scrivendo di silloge di poesie. Tutto questo crea “dipendenza” e genera aperture ad artisti di ogni sorta e genere, meglio se emergenti.
Basta con enunciazioni, è necessario entrare nella sede dell’Alchimista, che si trova in Alfedena via Principe di Napoli 2, per dare e prendere energie, per immergersi in un’arte non elitaria, ma fruibile, sensibile all’ambiente perché realizzata con materiali riciclabili, variegata perché per mezzo di gadget firmati, da noti personaggi, incontra i gusti dei collezionisti e dei cultori di pezzi rari. Perché come un barman sapiente sa shakerare alcolici comuni a distillati pregiati, ottenendo cocktail permeanti e performanti. Si inizi a segnare in agenda l’appuntamento, per il 27 luglio ’23, con la presentazione di P U R A, un libro della pornostar Malena. Il resto va inseguito, catturato e vissuto!
Cesira Donatelli