di Mario Pizzola *
Sulmona, 28 agosto- In occasione della cerimonia tenutasi per ricordare l’80° anniversario del bombardamento della stazione di Sulmona, nel quale morirono almeno 104 persone e molte altre rimasero ferite, il gruppo neofascista Casapound ha affisso uno striscione con la scritta: “27 agosto: Sulmona non dimentica le bombe anglo-americane”.
I neofascisti, che intendono richiamare alla memoria la responsabilità di quella strage, dimostrano però di non avere una buona memoria perché, per completezza, avrebbero dovuto ricordare che quel tragico evento fu conseguenza di una guerra criminale scatenata dal regime al quale loro fanno riferimento.
Una guerra criminale nella quale la dittatura fascista portò a morire e ad uccidere la migliore gioventù di quel tempo in molti Paesi che certamente non minacciavano l’Italia. E questo per assecondare i sogni di gloria e di dominio del cosiddetto duce e dei suoi accoliti.
Avrebbero dovuto ricordare anche che lo stesso giorno venne bombardato lo stabilimento militare della Montecatini Nobel, vicino Pratola Peligna, dove ci furono una decina di morti: uno stabilimento gemello di quello di Bussi sul Tirino dove si producevano i micidiali gas che Mussolini ordinò di impiegare contro il popolo dell’Etiopia.
Essi oggi sono liberi di esprimere le loro idee (sia pure attraverso uno striscione affisso non legalmente), ma dovrebbero ricordare agli italiani che questa libertà è stata conquistata attraverso una dura e sanguinosa lotta contro un regime che riservava ai dissidenti ben altro trattamento: o la galera o il confino.
Stragi di civili innocenti sono state compiute dall’una e dall’altra parte, sia durante la seconda guerra mondiale che nelle tante guerre successive. Si stima che dal 1914 ad oggi le guerre abbiano provocato tra i 120 e i 150 milioni di morti, dei quali “solo” 40 milioni erano soldati. Più che sui singoli crimini di guerra, oggi dovremmo porre la nostra attenzione sulla guerra in quanto tale, perché essa è un crimine, il crimine più grande che si possa commettere contro l’umanità.
Mentre una guerra micidiale ai confini dell’Europa continua quotidianamente a mietere vittime (almeno 500.000 tra morti e feriti) e ad esporre l’intero pianeta al rischio dell’olocausto nucleare, i nostri governanti dovrebbero adoperarsi per concrete trattative di pace. Essi, anziché alimentare la guerra attraverso il continuo invio di armi, se fossero davvero cristiani dovrebbero ascoltare le parole di Papa Francesco: “La guerra è una pazzia, dobbiamo abolire la guerra prima che cancelli l’uomo dalla storia”. Sarebbe, questo, il modo migliore per ricordare le vittime del bombardamento del 27 agosto 1943 e le vittime innocenti di tutte le guerre.
*Movimento Nonviolento Sulmona