L’Aquila, 16 ottobre- Il consigliere regionale PD, Pierpaolo Pietrucci, interviene sul tema delle borse di studio a favore degli studenti abruzzesi e scrive: “L’assessore Quaresimale, qualche giorno fa, con l’enfasi tipica di un periodo pre-elettorale, ha annunciato l’erogazione a favore degli studenti abruzzesi di 805.000 euro da parte del Ministero dell’Istruzione per il Programma ‘IoStudio’. Questo programma, attivo già dal 2020-2021, attribuisce agli studenti più bisognosi delle scuole secondarie di secondo grado, la “Carta dello Studente” per accedere in modo agevolato al mondo della cultura e a una serie di servizi con sconti e agevolazioni di natura culturale, di intrattenimento educativo (materiale scolastico, cinema, musei, libri, telefonia e internet, tecnologia, viaggi, vacanze studio e molto altro ancora) e per l’utilizzo di prodotti tecnologici a supporto della didattica. Tuttavia, non pensiamo a chissà quali somme: gli 805.000 € all’Abruzzo si traducono in 4.027 borse di studio (a studenti con reddito familiare Isee di 7.231,63 €) di 200 euro ciascuna. Per venire incontro alle famiglie, ha precisato Quaresimale , si è inviato ai Comuni di residenza degli studenti l’elenco dei beneficiari per accelerare le procedure di riscossione presso i relativi uffici postali attraverso la consegna della carta Postepay ‘Borsa di Studio’.
“Tutto bene- spiega Pietrucci– potremmo dire. E invece no!”. “In primo luogo perché non in tutti i Comuni sono arrivate le Postepay per la borsa di studio. Ma soprattutto perché il meccanismo prevede che con la ‘Carta dello Studente’ non si possano pagare spese già effettuate, ma solo fare acquisti futuri. Si tratta, insomma, di una beffa: a ottobre inoltrato le famiglie e gli studenti hanno già fatto gli acquisti indispensabili di libri, quaderni, dizionari, cancelleria: ma i soldi della “Carta” non possono essere riscossi come rimborso di queste spese già sostenute! Insomma: la “filiera” politica di Fratelli d’Italia che governa Comune-Regione-Ministero non solo si dimostra inefficace, ma è diventata un danno per i cittadini. Perché per subalternità e vigliaccheria, i rappresentanti locali non osano chiedere al Ministero di agire con tempestività ed efficacia. Non pretendono attenzione e rispetto, ma si limitano a subire e ad obbedire. E oggi ne pagano le conseguenze gli studenti più bisognosi e le loro famiglie”, conclude.