Sulmona,6 novembre– Parteciperà anche la Uil Fpl aquilana allo sciopero nazionale indetto Uil e Cgil per il prossimo 17 novembre contro la legge di bilancio, iniqua per il lavoro nei servizi pubblici. Un percorso comune di mobilitazione delle due sigle sindacali, con scioperi di 8 ore o per l’intero turno, su base nazionale e regionale per porre l’accento sulle molteplici criticità della manovra economica e per chiedere al governo e alle istituzioni territoriali di assumere provvedimenti, a partire da quelli in materia di lavoro (salari, contratti, precarietà) e di politiche industriali, sicurezza sul lavoro, fisco, previdenza e rivalutazione delle pensioni, istruzione e sanità, necessari a ridurre le diseguaglianze e a rilanciare la crescita.
“La legge di bilancio predisposta dal governo penalizza in maniera vergognosa i lavoratori pubblici, in particolare sulle pensioni. Inoltre, servono più risorse per i ccnl pubblici, perché quanto stanziato dal governo non basta per recuperare l’inflazione a due cifre degli ultimi anni – afferma Antonio Ginnetti, segretario provinciale della Uil Fpl – L’anticipo previsto dal governo differenzia i lavoratori dello Stato da quelli di enti locali e sanità, penalizza i tempi determinati e maschera l’insufficienza di risorse per i salari. Occorrono quindi più risorse per la sanità pubblica, in tema di miglioramento dei servizi, salari e precariato, perché quanto è stato stanziato non salvaguarda il servizio sanitario nazionale, non elimina le lunghissime liste d’attesa e non basta a stabilizzare i precari e per procedere con nuove assunzioni”.
Sulla questione delle pensioni, la Uil Fpl nazionale ha condotto uno studio specifico che vede sei casi, basati su redditi reali, di figure professionali del lavoro pubblico già in quiescenza, calcolando la perdita che subiranno sulla quota retributiva delle future pensioni, con le nuove aliquote di rendimento previste dalla legge di bilancio per il 2024. Le nuove aliquote colpiranno le pensioni che al 31/12/95 hanno meno di 15 anni di contributi. Con un’anzianità di servizio al 1995 di 5 anni sono stati calcolati tagli agli assegni pensionistici che oscillano dal 40 al 52,5%. Per la categoria dei ️medici con 10 anni di servizio il nuovo ricalcolo che interverrà su assegni già in corso di erogazione, consegnerà una pensione di 22.895 euro, circa 5457 euro in meno dei 28.353 previsti fino ad oggi dalla normativa, il -19,5%, per i camici bianchi con 14 anni di anzianità, sempre al 31/12/95, invece il taglio sarà del 2%: da 32.338 euro ai 31.699. Per quanto riguarda la polizia locale, per gli agenti con 10 anni di servizio al ’95 il taglio si aggirerà intorno al 20,3% e l’assegno di pensione perderà oltre 2mila euro passando da 10.298 a 8.204.
Con 14 anni di servizio invece la pensione perderà circa il 2,7%, circa 321 euro complessivi, passando da 11.743 a 11.422 euro. Per gli amministrativi con 10 anni di servizio, calcola ancora la Uil, la pensione perderà 1.373 euro, il 18,5% passando da 7.400 a 6.027. Con 14 anni di anzianità, il taglio sarà dell’1,5% e l’assegno passerà da 8.443 a 8.317. Per quanto riguarda gli insegnanti con 10 anni di servizio il taglio alla pensione ammonterà al 18,3%, circa 1600 euro in meno passando dagli 8895 euro ai 7262 euro. Con 14 anni invece la ‘limatura’ si ferma all’1,4%.
L’assegno sarà più leggero di 136 euro e la pensione complessiva passerà da 10.148 euro a 10.011 euro. I dirigenti con 10 anni di servizio perderanno circa 6.842 euro, il 19,2% della pensione prevista dalla normativa attuale: dal 1 gennaio 2024 l’assegno scenderà dai 35.537 ai 28.695 euro mentre con 14 anni di anzianità al 31/12/95 la pensione perderà 801 euro, circa il 2% riducendosi da 40.533 ai 39.732 euro. Per gli infermieri, infine, con 10 anni di servizio il nuovo calcolo del governo abbasserà l’assegno previdenziale del 18,2%: dunque, di circa 1.442 euro rispetto agli 11.254 euro percepiti fino ad oggi per farlo scendere a 9.811 euro. Con 14 anni invece il taglio ammonta al 2,5%: dai 13.182 euro ai 12.856 euro con una perdita di 326 euro.
“Invitiamo quindi tutti i lavoratori- dice la Uil- ad aderire allo sciopero del prossimo 17 novembre per dire ‘no’ a questa manovra e chiedere, quindi, provvedimenti più equi per tutti i lavoratori pubblici, non tralasciando nemmeno il delicato e importantissimo discorso delle pensioni”, conclude Ginnetti.