Ma il cammino è ancora lungo. Commenti e reazioni
Sulmona, 13 dicembre– “L’approvazione da parte del Consiglio regionale della nuova rete ospedaliera rappresenta un momento storico per la sanità abruzzese, che per la prima volta (e sottolineo per la prima volta) dispone di uno strumento di programmazione che ha superato tutti i passaggi ministeriali, a dimostrazione del grande lavoro che è stato portato avanti dal nostro governo regionale”. Lo sottolinea l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, a margine del via libera al documento di reingegnerizzazione dell’assistenza ospedaliera che ha avuto il via libera dall’assemblea legislativa, ultimo passaggio di un iter amministrativo durato quasi due anni e mezzo.
“Un periodo – aggiunge la Verì – che non è trascorso a vuoto, ma durante il quale abbiamo portato avanti un confronto serrato sia con i ministeri, sia con i tavoli tecnici, attraversando due diversi governi, due diversi ministri della salute e due diversi ministri delle finanze. Abbiamo sempre difeso con convinzione le istanze della nostra regione, perché non è stato semplice calare in una realtà come quella abruzzese (che, lo ribadisco ancora una volta, ha gli stessi abitanti del Comune di Milano, ma sparsi su un territorio 100 volte più esteso e in gran parte montuoso) i rigidi parametri previsti dalla normativa nazionale. Ci siamo riusciti e credo che questa rete abbia anche un altro merito: quello di aver aperto una riflessione proprio su questo tema e cioè l’applicazione degli standard del DM70 nelle regioni più piccole e meno densamente popolate, del quale potranno beneficiare anche altri territori del Paese”.
Con la rete ospedaliera si completano gli atti di programmazione sanitaria adottati dall’attuale governo regionale di centrodestra: rete territoriale e piano operativo, infatti, sono stati approvati già da tempo. E si vanno ad aggiungere agli altri provvedimenti collaterali, come il piano oncologico, la rete delle malattie rare o quella diabetologica.
La nuova programmazione ospedaliera prevede, tenendo conto dei criteri di efficienza e di complementarietà di discipline in relazione ai bacini di utenza, la seguente classificazione dei presidi:
- 4 ospedali (L’Aquila, Pescara, Chieti, Teramo) con funzioni hub per le reti tempo dipendenti (rete stroke, politrauma/trauma maggiore, rete emergenze cardiologiche estese);
- 4 ospedali di primo livello (Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto);
- 6 ospedali di base (Ortona, Popoli, Penne, Atri, Giulianova e Sant’Omero);
- 2 presidi di area disagiata, sedi di pronto soccorso (Castel di Sangro e Atessa).
Tra le novità principali (rispetto alla precedente programmazione del 2016, adottata con decreto commissariale e dunque mai assentita dai tavoli tecnici ministeriali) spiccano la riclassificazione del presidio di Sulmona quale Dea di primo livello con il mantenimento del punto nascita, per il quale sarà attivato un progetto sperimentale (da sottoporre alla valutazione del Comitato Percorso Nascita nazionale); quella dei nosocomi di Ortona, Penne e Popoli in ospedali di base sede di pronto soccorso; la classificazione dei Presidi medici h24 di Tagliacozzo, Pescina e Guardiagrele in stabilimenti ospedalieri rispettivamente degli ospedali di Avezzano, L’Aquila e Chieti, in cui ubicare specifici reparti specialistici; il riconoscimento al presidio di Atessa della funzione di ospedale di area disagiata
Il Tavolo DM 70, lo scorso maggio, aveva inoltre validato il cronoprogramma proposto dalla Regione per provvedere, entro 36 mesi, all’individuazione dei Dea di secondo livello.
“Siamo convinti – prosegue l’assessore – di aver ottenuto il miglior risultato possibile, grazie ad un lavoro di squadra che ha visto protagonisti il presidente Marsilio, il direttore dell’Agenzia sanitaria Pierluigi Cosenza, il direttore del Dipartimento Claudio D’Amario e tutto il personale della Regione e delle Asl che ci ha affiancato per raggiungere questo traguardo. Adesso saranno le singole Asl a dover tradurre la programmazione in servizi, predisponendo i nuovi atti aziendali in un’ottica di rete, integrando i reparti e le funzioni di ciascun presidio in una prospettiva comune a servizio dell’intera regione”.
Commenti e… reazioni
Rete Ospedaliera, Verrecchia (Fdi):” Giorno importante per l’Abruzzo”
“L’approvazione, nella seduta odierna del Consiglio regionale, della nuova rete ospedaliera rappresenta uno degli importanti pilastri basilari e necessari per la sanità abruzzese. Una riorganizzazione puntuale e funzionale, secondo un preciso cronoprogramma proposto dalla Regione e approvato dal Ministero che per mesi ha sollecitato ad adempiere provvedimenti colposamente rimasti in sospeso dalla passata amministrazione. Siamo orgogliosi del lavoro svolto, in sinergia con tutte le parti interessate da un piano di reingegnerazione che vede da oggi quattro hub di secondo livello, quattro ospedali di primo livello, sei ospedali di base e due presidi di area disagiata, per un totale di 180 posti letto in più. Un piano al quale si affianca un cospicuo investimento per proseguire il programma relativo all’edilizia sanitaria per rendere i nostri ospedali veri punti di eccellenza. Questo è un giorno importante per l’Abruzzo e per il governo guidato da Marco Marsilio che si è occupato instancabilmente della materia per fornire soluzioni tangibili ai cittadini e a chi dedica professionalità, impegno e passione per la salute pubblica e, finalmente, dopo tanti anni, garantiamo in modo organico e progressivo una rete ospedaliera in grado di rispondere a diversificati bisogni di salute”. E’ quanto afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia.
Rete Ospedaliera, Taglieri (M5S): “La sanità pubblica abruzzese cade nella rete della propaganda del centrodestra”
“Questa Rete Ospedaliera approvata ieri da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, rappresenta la pietra tombale per la sanità pubblica abruzzese. Parliamo di un documento preconfezionato dai tavoli ministeriali romani, con nessuna possibilità di essere modificato o migliorato. Un documento che non tiene conto delle esigenze dei cittadini, dei portatori di interesse e che centralizza ancor di più i servizi a danno delle aree interne. La maggioranza in aula ha parlato di un fantomatico ‘Modello Abruzzo’, che purtroppo non trova fondamento nella realtà che vivono ogni giorno gli abruzzesi. Non viene data nessuna risposta alle grandi criticità: 25mila prestazioni in meno rispetto al passato, mobilità passiva più che raddoppiata, liste d’attesa infinite e carenza cronica di personale” ad affermarlo è il Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Francesco Taglieri che prosegue “in questi mesi si è parlato molto di soldi e di liberare risorse per l’edilizia sanitaria, ma non si è parlato di come garantire prestazioni e servizi all’interno degli ospedali, né con quale personale e né con quali strumentazioni! Si parla di nuovi ospedali, che oggi esistono solo su carta, con il rischio concreto di avere tante inutili cattedrali nel deserto, con i cittadini costretti ad andare fuori regione o peggio a rinunciare al diritto alle cure. Questo è il vero scadente ‘Modello Abruzzo’ che il Centrodestra sta imponendo all’Abruzzo con una Rete Ospedaliera che serve solo per avere qualche argomentazione in più nella prossima campagna elettorale. Questo è un documento di programmazione che arriva dopo ben 57 mesi dall’inizio della legislatura, che non vedrà l’attuazione da questa Giunta regionale e che non esprime nessuna decisione sui DEA di II livello, la cui definizione viene demandata a 36 mesi dall’Approvazione. Del resto promettere è più facile che guardare ciò che è stato fatto, altrimenti si dovrebbe certificare un fallimento su tutta la linea.
Nelle Commissioni “farsa” orchestrate dal Centrodestra – incalza Taglieri – abbiamo provato a portare la voce dei cittadini e delle loro difficoltà e attraverso i nostri emendamenti di merito abbiamo provato a ripristinare servizi e tutelare le prestazioni negli ospedali. Ma la maggioranza, con una arroganza istituzionale senza pari, ha silenziato prima le tutte opposizioni e poi i portatori d’interesse, troncando ogni possibilità di dialogo. Del resto lo sapevano già dall’inizio che quel documento non poteva essere cambiato di una virgola, altrimenti avrebbero preso l’ennesima bocciatura dai tavoli ministeriali. La realtà dei fatti è che la Rete Ospedaliera in Abruzzo arriva tardi, non traduce la necessità dei territori. Stanno giocato con la speranza degli abruzzesi di veder garantito un diritto fondamentale come quello alle cure e di avere un Servizio Sanitario regionale a misura di cittadino. Oggi, purtroppo si è scritta l’ennesima brutta pagina a firma del Centrodestra di governo” conclude.
Marianna Scoccia su Ok a legge di riorganizzazione rete ospedaliera
“Nella seduta di Consiglio regionale di oggi ho votato favorevolmente all’approvazione della nuova rete ospedaliera abruzzese, un atto di programmazione atteso dal 2008. In questi anni di consiliatura ho portato avanti tante battaglie a difesa dei diritti del nostro territorio, con grande coraggio e determinazione, come ho sempre dimostrato anche con scelte impopolari e posizioni forti, ma sempre nell’interesse dei cittadini. Sono sempre stata in prima linea per la salvaguardia del Punto nascita dell’ospedale di Sulmona, spiega Marianna Scoccia, è stata una mia battaglia primaria fin da quando sono stata eletta attraverso risoluzioni e ordini del giorno. Con l’approvazione della nuova rete ospedaliera ,il nosocomio peligno diventa quindi DEA di 1º livello, mettendo, di fatto, al sicuro il nostro Punto Nascite. Ecco perché, con coerenza, ho votato a favore della riorganizzazione delle rete ospedaliera, che è un importante punto di partenza. Il mio impegno, però, non si esaurisce con la votazione di questa legge ma bisognerà concentrare gli sforzi sull’efficientamento delle strutture ospedaliere. C’è ancora tanto da fare per una reale e concreta qualificazione del nostro ospedale e voglio continuare a lavorare con grande impegno, come ho fatto finora, per i prossimi cinque anni.
Bisogna lavorare sull’abbattimento delle lunghe liste d’attesa, sul potenziamento dell’ organico e del pronto soccorso in affanno, individuare una adeguata sede del CUP e per i servizi ad oggi situati in una palazzina fatiscente quale quella di via Gorizia. Bisogna investire nelle infrastrutture sanitarie. Dobbiamo rimanere al passo con le innovazioni tecnologiche in campo sanitario per migliorare quanto più possibile l’assistenza ai pazienti. Una sfida, dunque, che parte da qui e che sono pronta ad affrontare per il bene del mio territorio nei prossimi anni, proseguendo in sintonia con i risultati ottenuti”.
Rete Ospedaliera: per Fedele (M5S) mortificata la provincia dell’Aquila
“Niente da fare per il presidio ospedaliero Umberto I di Tagliacozzo al quale il Presidente Marsilio e il suo centrodestra hanno scelto di non riassegnare il codice ministeriale, di declassare a unità semplice dipartimentale la riabilitazione cardiologica polmonare e di chiudere il punto di primo intervento. Così come avvenuto in Commissione, anche in Consiglio Regionale sono stati bocciati tutti gli emendamenti presentati dal Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Giorgio Fedele, finalizzati a salvaguardare gli ospedali di Tagliacozzo e Pescina dalle modifiche previste nella nuova rete ospedaliera. Caduto nel vuoto il suo appello alla coesione”. E’ quanto si legge in una nota del consigliere che prosegue: “Speravo che, almeno in quest’ultima occasione utile, ci fossero spazio per dialogo e ascolto. A nulla sono valse i miei appelli e quelli di tantissimi cittadini, alla fine tutti i consiglieri di maggioranza del territorio hanno votato contro nonostante le tante promesse fatte. Un atteggiamento di arroganza e prepotenza che in questi cinque anni ha caratterizzato il centrodestra sordo alle esigenze dei territori e arroccato sulle proprie posizioni. E poco importa se ci sono migliaia e migliaia di cittadini che chiedono di essere ascoltati. Abbiamo dovuto sentire l’Assessore Verì affermare che questa nuova rete ospedaliera è un vanto e che verrà addirittura presa a modello da altre regioni ma anche che si tratta di un documento glorioso che farà dell’Abruzzo l’apripista per una nuova gestione della sanità. Propaganda, propaganda e solo propaganda, a oltranza e ad ogni occasione utile”, spiega il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Giorgio Fedele, che prosegue “Ma c’è anche di peggio: abbiamo dovuto assistere alle urla, agli sberleffi, agli atteggiamenti maleducati e irridenti di un Presidente di Regione che non conosce la differenza tra una curva da stadio e un luogo istituzionale. Strafottente e aggressivo, sempre con il dito puntato contro i Consiglieri di opposizione la cui unica colpa è stata, ed è, quella di denunciare le gigantesche lacune e contraddizioni di una rete ospedaliera incompleta e insufficiente, presentata con ritardo e fatta approvare a tutti i costi per essere oggetto di campagna elettorale”. “Riguardo l’ospedale di Tagliacozzo il Presidente Marsilio ha rimproverato coloro che sono scesi in piazza per protestare e chiedere tutele, addirittura accusandoli di mistificare i fatti per tornaconto politico.
Nulla di fatto anche per i venti posti letto di lungodegenza dell’ospedale ‘Serafino Rinaldi’ di Pescina che verranno collegati all’ospedale ‘San Salvatore’ dell’Aquila invece che a quello di Avezzano: una chiara scelta di indirizzo politico, quella di rendere il presidio marsicano uno stabilimento di quello aquilano. L’ospedale di Avezzano perde unità operative complesse che producono numeri importanti come, ad esempio, malattie infettive e, per contentino, gli vengono concessi otto posti letto in più, una miseria rispetto alle reali necessità del territorio e rispetto ad altri presidi che viaggiano su numeri molto più elevati. A Sulmona l’ospedale viene previsto come Dea di primo livello solo sulla carta poiché non riceve nessun reale potenziamento. Il punto nascita è tutt’altro che salvo e in cinque anni di battaglie non abbiamo visto nessuno degli interventi che abbiamo richiesto e che oggi vengono vantati pur non esistendo affatto. Castel Di Sangro perde tre unità operative complesse e quattordici posti letto, mentre all’Aquila sono state totalmente disattese e snobbate le richieste dell’Università collegate alle varie scuole di specializzazione attive che non trovano più le discipline di riferimento all’interno del presidio ospedaliero dell’Aquila. Senza parlare, poi, del rapporto sanità pubblica – sanità privata: nella Marsica quasi la metà dei posti letto programmati sono stati concessi al privato. Questi sono i numeri sulla provincia dell’Aquila. Non c’è niente da esultare”, dichiara Fedele. “Dopo il danno anche la beffa per un ordine del giorno inutile, che dal punto di vista normativo non ha alcun tipo di valore – conclude Fedele – è l’ennesima presa in giro a danno dei cittadini. Nonostante le tante promesse fatte da Angelosante gli emendamenti pro Tagliacozzo e Pescina non sono mai arrivati. O Forza Italia non conta nulla nelle strategie politiche di questo centrodestra e ha piegato la testa di fronte alla strafottenza del Presidente Marsilio e agli ordini di scuderia di Fratelli d’Italia o, evidentemente, c’è stata una scelta consapevole, cioè quella di promettere soluzioni e interventi che non hanno mai avuto intenzione di portare avanti”