Al Palazzetto dei Nobili ed ex Mattatoio di piazza Orazio Giustiniani l’opera prodotta da Abruzzo Riforme
SULMONA – Prende il via dal Palazzetto dei Nobili dell’Aquila, venerdì 19 gennaio, il tour di “Un compagno di nome Enrico”, la docufilm dedicata al leader del Pci Enrico Berlinguer, scomparso l’11 giugno 1984, prodotta dalla Fondazione Abruzzo Riforme.
La proiezione, in programma alle 17,45, rappresenta in realtà il primo degli appuntamenti che segneranno nel nome di Berlinguer l’intero fine settimana anche in ambito nazionale: perché il clou è infatti in programma domenica 21, quando l’opera sarà ospite anche a Roma della mostra “I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer” che si tiene all’ex Mattatoio di piazza Orazio Giustiniani (inizio alle 16).
Una presenza di particolare prestigio, quella all’interno dell’importante polo espositivo della Capitale (la mostra ha preso avvio il 15 dicembre scorso e si concluderà l’11 febbraio prossimo) perché l’evento voluto dall’Associazione Enrico Berlinguer rappresenta uno dei principali eventi culturali italiani del momento ed ha avuto riconoscimenti istituzionali dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Comune di Roma.
L’originale produzione dedicata al leader comunista, interpretata dagli attori Edoardo Oliva e Sofia Ponente, con la regia di Andrea Sangiovanni, è stata presentata in anteprima a Pescara il 14 dicembre scorso, ed è cofinanziata dalla Struttura di missione per gli anniversari nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La sua realizzazione è stata affidata a Mac Factory, spin-off dell’ateneo teramano specializzato nella progettazione e comunicazione culturale; contributi per la sua realizzazione sono arrivati dall’Archivio audiovisivo del Movimento operaio e democratico; da History Lab; da Rai Teche; da Rai Abruzzo. Il lavoro è stato realizzato dopo mesi di ricerche su materiali d’archivio sul rapporto tra Berlinguer e l’Abruzzo: l’opera svela, attraverso il racconto e le testimonianze di chi lo conobbe direttamente, il grande ascendente esercitato sui militanti dalla sua personalità, come peraltro descrive il libro di Francesco Di Vincenzo, “I comizi e il miele” che ha rappresentato un’altra importante fonte per il progetto.
La regia della docufilm è stata curata da Andrea Sangiovanni, che ha collaborato alla sceneggiatura assieme a Giallorenzo Di Matteo, Fabrizio Masciangioli, Roberto Mingardi