Pescara, 22 gennaio Mentre il sistema delle imprese si interroga con più di una preoccupazione sul processo di digitalizzazione delle gare d’appalto pubbliche, Cna Artigiani Imprenditori d’Italia si prepara in Abruzzo a mettere in campo un progetto che renderà più semplice alle micro e piccole imprese partecipare. Si chiama Conto Negli Appalti e punta con decisione a rendere meno impervio quell’”Everest da scalare” per un mondo che, per quanto rappresenti ben il 96% del totale delle imprese italiane, finisce invece potenzialmente per accedere solo al 17% del mercato degli appalti pubblici, aggiudicandosene appena il 5%.
A spiegare il progetto che sta prendendo corpo in Abruzzo, e che sarà presentato ufficialmente al pubblico nelle prossime settimane, è il direttore regionale di Cna Artigiani Imprenditori d’Abruzzo, Silvio Calice, che nella regione è anche responsabile del settore delle costruzioni.
“Stiamo dando forma e struttura – spiega – a un’idea che può rappresentare anche un positivo esempio a livello nazionale: è in via di costituzione infatti un Ufficio Appalti regionale, gestito da figure altamente specializzate, che costituiranno il Team Appalti. Questo, avvalendosi della consulenza di esperti di fama nazionale nel campo del diritto amministrativo applicato agli appalti, come nel caso di Marco Terrei, e degli strumenti digitali più innovativi, sarà in grado di favorire e incrementare la partecipazione alle gare d’appalto delle imprese più piccole». Imprese, conclude Calice, «che verranno accompagnate nel loro percorso dalla selezione dei bandi fino alla stipula del contratto, con l’unico impegno a loro carico di formulare l’offerta economica. Cuore e missione del progetto, sarà dunque creare le condizioni per una maggiore capacità delle piccole imprese di accedere alle gare d’appalto: attraverso la formazione, la digitalizzazione dell’intero procedimento, la standardizzazione dei documenti, la creazione di raggruppamenti temporanei”
E intanto, sempre in materia di appalti pubblici, è di questi giorni la preoccupazione espressa da CNA Costruzioni nazionale «in merito alle difficoltà generate dagli obblighi di pubblicazione per le stazioni appaltanti disposti dal nuovo Codice degli appalti a partire dal 1° gennaio 2024».
Una situazione che finisce inevitabilmente per coinvolgere e condizionare il sistema delle imprese, con quelle più piccole decisamente in una posizione più scomoda: con i rischi collegati di blocco degli appalti più piccoli e alla difficoltà per le piccole amministrazioni che si trovano impossibilitate a ottenere i certificati identificativi di gara (CIG), necessari per avviare le procedure di assegnazione delle commesse.
1 Commento
La Costituzione non parla di piccoli o grandi.La Libertà è Una per tutti. Gli appalti debbono essere tutti liberi e debbono essere contrattati con bandi aperti assolutamente a tutti,con affidamenti a CHI OFFRE LA MAGGIORE CAUZIONE a garanzia del contratto. Non si deve parlare tanto di ribasso in se, ma è la cauzione che determina il ribasso.Se per un milione di euro presenti 200.000 euri di cauzione a garanzia ,il ribasso è del 20% . Quando hai terminato il contratto ottieni indietro 800.000 euri per il pagamento del lavoro e 200.000 euri per restituzione della cauzione versata. QUESTO DICE LA COSTITUZIONE , LIBERO MERCATO,NON LE MAZZETTE AI POLITICI O FUNZIONARI CHE TI ASSEGNANO “LORO” GLI APPALTI, Altrimenti l’ambiente resta terribilmente corrotto.