Sulmona,1 febbraio “Qualsiasi accadimento non attribuibile a cause naturali, ma giustificato dall’intervento divino, si definisce miracolo. Il manager della Asl Ferdinando Romano, probabilmente consapevole delle difficoltà che sta vivendo il centrodestra alla vigilia del voto per il rinnovo del consiglio regionale e l’elezione del nuovo presidente, avrà pensato di ‘provarci anche con Dio, che non si sa mai’, tanto per dirla in musica. E così, nell’esibire la nuova risonanza magnetica inaugurata questa mattina all’ospedale di Sulmona, nell’enfatizzare l’evento straordinario, ha dimenticato di ricordare che il macchinario è atteso dagli utenti da ben sei anni”. Lo scrive Guido Angelilli, candidato al Consiglio regionale per il Pd commentando la manifestazione di oggi presso l’Ospedale Civile per l’inaugurazione dell’impianto per la risonanza magnetica
“E probabilmente se non ci fosse stato il ‘prodigio’ della chiamata alle urne degli abruzzesi- scrive ancora Angelilli– per un macchinario così importante qual è la risonanza magnetica, si sarebbe dovuto aspettare chissà quanto altro tempo; con buona pace dell’intervento divino invocato.
D’altro canto il tempismo nel tagliare il nastro da parte di Marsilio e dei candidati di centrodestra al consiglio regionale, proprio in piena campagna elettorale, stridendo fortemente con il ritardo con cui si è finalmente installata la risonanza magnetica per le cui prenotazioni, comunque, ci sarà ancora da aspettare (sic!), la dice lunga sulla incapacità amministrativa della classe politica che negli ultimi 5 anni ha governato la Regione Abruzzo.
In questi ultimi anni abbiamo assistito solo a pubblici impegni e a passerelle che non hanno prodotto alcun atto concreto finalizzato alla risoluzione dei problemi che quotidianamente deve affrontare chi ha bisogno di cure e certamente, non è tollerabile che qualcosa accada solo in concomitanza delle elezioni, soprattutto se si parla di diritto alle cure. Dal canto nostro, senza dovere scomodare l’intervento divino, lavoreremo per cambiare direzione perché tutti devono avere accesso alle cure sia se si vive in una città del litorale sia che, invece, si abiti in una piccola comunità dell’entroterra”.