Sulmona, 10 febbraio- Intere aree dell’Abruzzo non sono ancora coperte adeguatamente dai canali televisivi. Si fa difficoltà a vedere alcune reti e a seguire anche un semplice Tg. Per questo Uncem – Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani – ha deciso di lanciare la mappatura delle aree del Paese dove la TV non si vede.
I recenti cambi di frequenza hanno complicato non poco la vita a chi vive in montagna o a chi possiede una “seconda casa”. Costringendo a comprare parabole e decoder, installarle sulle case per vedere la televisione. Un aggravio di costi non banale. Un danno economico notevole.
Eppure in troppe aree del Paese tutti i canali RAI, tutto il bouquet televisivo, il TGR… non si vedono. E non possiamo accettarlo.
Uncem ci sta lavorando con RAI, Società delle torri e Ministeri. Il dialogo esiste, è vivo. Ma occorre uno scatto. Capire dove la TV non si vede – come per i telefoni che non prendono – e intervenire. Con azioni della Politica – investimenti in primis – e interventi dei broadcaster. Nell’interesse delle stesse emittenti e ovviamente di chi vive e lavora nelle zone montane italiane.
“Non possiamo pensare oggi di avere ancora intere aree del nostro Abruzzo dove è difficile vedere anche un semplice Tg”, ha commentato il presidente dell’Uncem Abruzzo, Lorenzo Berardinetti, “per questo Uncem ha lanciato una mappatura per capire quanti e quali zone sono scoperte dal segnale televisivo. Sappiamo che anche in Abruzzo questo è un problema ricorrente, ma dobbiamo capire esattamente quali e quante zone lo hanno periodicamente. Per questo come Uncem Abruzzo collaboreremo con il presidente nazionale Uncem, Marco Bussone, affinché si possa arrivare a risolvere questi problemi insieme agli enti e le aziende preposte”.