Non è piaciuta neanche al sindaco di Pacentro la posizione del Governatore che ha annunciato di voler far chiedere alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni una “ censura pubblica” per il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca alla testa di una nutrita pattuglia di sindaci. A Roma per protestare contro il progetto di legge del Governo sull’Autonomia differenziata
Sulmona,20 febbraio- “Da sindaco mi sento offeso. Offeso dal pretoriano Marsilio che invece di indignarsi per come a Roma la premier Meloni ha trattato i sindaci che chiedono attenzione e rispetto per la loro terra, non trova di meglio da dire se non scrivere una lettera a Massimiliano Fedriga, presidente della conferenza delle Regioni, per chiedere di “censurare pubblicamente” il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca”. Così in una nota Guido Angelilli, sindaco di Pacentro e candidato Pd al prossimo Consiglio regionale
“ Marsilio evidentemente ha ancora nostalgia- aggiunge Angelilli– di quel metodo usato nel ventennio fascista quando si metteva in atto un’attività di censura e di controllo sistematico della comunicazione e, in particolare, della libertà di espressione, di pensiero, di parola. Ma noi non ci faremo intimidire e al fianco del presidente De Luca e di tutti i sindaci del sud faremo sentire forte la nostra voce a difesa dei nostri territori.
Il nostro no alla autonomia differenziata deve arrivare forte alla maggioranza che governa la Regione Abruzzo e ancora più forte alla presidente Meloni. Non permetteremo che questo provvedimento, finisca per arrecare gravi disagi soprattutto ai territori locali. Il disegno di legge leghista frantumerà il Paese con conseguenze devastanti sul futuro di milioni di cittadini. Si amplieranno ancora di più le differenze tra regioni del Nord e regioni del Sud.
Attribuendo alle Regioni poteri che riguardano materie importantissime per i cittadini come salute, scuola, trasporti, ricerca, energia, credito e risparmio, le Regioni potranno trattenere gran parte del gettito fiscale che non sarebbe più redistribuito su tutto il territorio nazionale. Quindi le regione ricche saranno sempre più ricche e quelle povere ancora più povere. E Marsilio, nel silenzio assordante e imbarazzante delle sue truppe, che solo a parole affermano di volere il meglio per l’Abruzzo, salvo poi tacere il fatto che il loro presidente ha accettato senza alcun disagio, totalmente assoggettato al Governo di centrodestra romano, l’impoverimento di questa terra, continua a difendere le decisioni del governo Meloni.
E se per Marsilio che abruzzese non è si potrebbe comprendere, ma mai giustificare, questo atteggiamento, altrettanto non si può dire per quei consiglieri di centrodestra che abruzzesi lo sono e come, ma evidentemente solo anagraficamente. Noi invece che nelle abruzzesi e negli abruzzesi ci riconosciamo davvero, facciamo sentire la nostra voce con i fatti, non a chiacchiere tanto che, con il nostro candidato presidente Luciano D’Amico, quando andremo in Regione, ci opporremo con forza a quel dannoso e fatale provvedimento perché nessuno debba restare indietro!”