formazione in aula e laboratori sul Foro per sensibilizzare i più piccoli alla salvaguardia della risorsa idrica
Sulmona, 22 marzo- Fra le tante iniziative promosse un po’ ovunque per la giornata di oggi per riflettere sul significato della giornata mondiale dell’acqua in Abruzzo spicca anche quella dell’Arta ( agenzia regionale per la tutela ambientale)-
Percorsi di sensibilizzazione ambientale, formazione e laboratori sulle sponde del Foro, in provincia di Chieti, per studiare l’ecosistema fluviale ed osservare da vicino le attività di monitoraggio e campionamento effettuate dall’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente.
Con queste finalità, in occasione della 32a Giornata Mondiale dell’Acqua, Arta Abruzzo propone per la giornata odierna un percorso formativo dedicato ai bambini della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “Galileo Galilei” di San Giovanni Teatino, con l’obiettivo di trasmettere valori e buone pratiche per la salvaguardia dell’ambiente. Previsto nella prima parte della giornata il primo di una serie di incontri per sensibilizzare le nuove generazioni all’uso consapevole e responsabile della preziosa risorsa idrica. Protagonisti gli alunni delle seconde classi per una giornata formativa che si focalizzerà, con tanto di lezioni teoriche, esempi pratici e laboratori, sulle innumerevoli proprietà dell’acqua e sul suo utilizzo responsabile nelle attività quotidiane.
Per Arta, come per le altre Agenzie regionali di tutela dell’ambiente riunite nel Sistema nazionale di protezione ambientale (SNPA), l’educazione ambientale nelle scuole rappresenta un’attività imprescindibile affinché si attivi un virtuoso effetto a catena nel coinvolgimento delle famiglie, per una maggiore sensibilizzazione e gestione sostenibile della fondamentale risorsa idrica.
Alla giornata di oggi in aula seguirà, il prossimo 13 maggio, una visita guidata sulle sponde del fiume Foro: un’esperienza sul campo al fianco dei tecnici dell’Agenzia ambientale, durante la quale è prevista un’attività didattica, incentrata sull’osservazione dell’ecosistema fluviale, per poi passare alla pratica laboratoriale per il riconoscimento dei macro invertebrati recuperati direttamente dal fiume, organismi capaci di dare indicazioni sulla salubrità delle acque.