Sulmona, 2 aprile- “Cambia il tipo di colore utilizzato ma la sostanza resta identica se non addirittura migliorata. Eppure stiamo parlando di un’artista che alla sola età di 23 anni ha già collezionato due premi internazionali e uno nazionale.
Parlare di miglioramento, quindi, non può che portare ad una sola considerazione e cioè quella di poter inquadrare l’arte dell’inconscio di Mishan tra quelle maggiormente apprezzabili per tecnica e promananti contenuti filosofici.
Mishan è un’artista nata e cresciuta in Abruzzo seppur di padre pugliese (San Severo, la stessa città che fu di Andrea Pazienza).
Tuttavia il suo sogno (mai nome d’arte come quello che si porta appresso risulta essere più profetico) è quello di voler integrare il suo modo di fare arte con l’aggiunta di una filosofia, quella cinese, che da sempre ha sposato e voluto coniugare.
Attualmente, a coronamento proprio di uno dei tanti sogni tirato fuori dal cassetto, l’eclettica pittrice molinese si trova ad affondare le sue radici proprio nella terra dei mandarini e del Gengis Kan.
E’ proprio in Cina, infatti, ove attualmente la ventitreenne abruzzese vive, che l’arte di questo straordinario talento sta suscitando incredibili consensi.
L’ultimo suo lavoro e dal titolo eloquente “La montagna”, appellativo che rievoca la sua origine plasmandola magnificamente seppur su un territorio lontano decine di migliaia di chilometri, sta portando ad un incredibile consenso in realtà quali Hangzhou, Shanghai, Janxhing, Nanchino dove l’arte mondiale trova in artisti quali Zao Wu-ki lo scenario giusto per vederli incastonati e giustamente apprezzati.
Ma l’arte di Mishan, come è dato sapere, è apprezzata anche in Italia tanto da essere utilizzata quale immagine da copertina da svariati magazine non ultimo quello dell’International Police Association che con il dipinto appena descritto porterà nella disponibilità degli occhi (e si spera del loro animo) di 400.000 poliziotti sparsi nel mondo i vividi colori di un’artista sempre più in evidenza mondiale. ( m.n.)