Giovedì 04 aprile, ore 19.00 – L’Aquila Chiesa di San Silvestro; Venerdì 05 aprile, ore 21.00 – Pescara, Teatro Cinema Massimo; Domenica 07 aprile, ore 18.00 – Sulmona, Teatro “M. Caniglia”
Sulmona, 4 aprile– L’Istituzione Sinfonica Abruzzese ricorda il dramma del 6 aprile che 15 anni fa ha sconvolto la vita della città dell’Aquila e di tanti comuni dell’Abruzzo con una produzione imponente e fortemente significativa, dedicata alla memoria delle vittime del sisma. Tre i concerti in programma. Primo appuntamento nel capoluogo di Regione giovedì 4 aprile alle 19.00 nella Chiesa di San Silvestro con il Patrocinio del Comune dell’Aquila (ingresso libero fino a esaurimento posti). Il Concerto verrà poi replicato venerdì 5 aprile a Pescara, presso il Teatro Cinema Massimo alle ore 21.00 nell’ambito della Stagione della Società del Teatro e della Musica “L. Barbara” e domenica 7 aprile a Sulmona presso il Teatro “M. Caniglia” alle ore 18.00 per la chiusura di stagione della Camerata Musicale Sulmonese.
La produzione – che si avvale della direzione del M° Pasquale Veleno, musicista di grande esperienza, molto apprezzato a livello nazionale, e della presenza del soprano Martina Tragni – vanta la collaborazione del Conservatorio Statale di Musica “A. Casella” dell’Aquila e la presenza di alcune fra le compagini corali più importanti d’Abruzzo: il Coro Gran Sasso e la Corale Novantanove dirette dai Maestri dei cori Carlo Mantini ed Ettore Maria del Romano che, insieme al Coro del Conservatorio “A. Casella”, diretto da Rosalinda Di Marco, si esibiranno all’Aquila, mentre il Coro della Virgola e il coro dell’Accademia saranno presenti al concerto di Pescara. A Sulmona un grande coro composto da tutte le quattro corali stringerà in un abbraccio musicale tutta la popolazione abruzzese che ha vissuto il sisma e che continua la fondamentale opera di ricostruzione materiale e sociale.
La proposta musicale unisce fede e sinfonismo con una travolgente forza espressiva e narrativa nell’esecuzione di un programma interamente dedicato a Felix Mendelssohn Bartholdy che comprende la sua sinfonia più matura, la Sinfonia n. 3 op. 56 in La min. detta “Scozzese”, oltre a un’esecuzione inconsueta e originale di un’opera di straordinaria ispirazione come il suo Salmo n. 42 “Wie Der Hirsch schreit nach frischern Wasser” per soli, coro e orchestra. In conclusione verrà eseguito il Mottetto op. 78 n. 2 “Richte mich, Gott” (Salmo n. 43) per doppio coro misto a cappella.
Afferma il Presidente dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, il M° Bruno Carioti: “Ricordare, per alimentare la memoria e dare forza al futuro. Con questo spirito e con l’impegno di oltre 100 artisti, affideremo alle note Mendelssohn l’omaggio alle vittime di quella terribile notte che ha segnato la storia della nostra comunità. L’emozione della musica è speranza e consapevolezza, amore e gratitudine per una ricostruzione che non ha mai dimenticato la dimensione umana. L’Aquila ed il suo cratere, con la forza dei suoi amministratori e dei suoi cittadini, continua a percorrere con fierezza il suo percorso di rinascita. A nome dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese ringrazio il Comune dell’Aquila, per il patrocinio e per la puntuale attenzione riservataci, la Curia aquilana che ci ospita in una delle sue Chiese più belle e preziose, il Conservatorio Statale di Musica “A. Casella” per averci affidato, oltre al Coro, alcuni suoi allievi che si esibiranno con l’orchestra. A loro unisco il plauso e la gratitudine per la Società “L. Barbara” di Pescara, la Camerata Sulmonese, il Coro dell’Accademia, il Coro della Virgola, il Coro Novantanove e il Coro Gran Sasso con i loro direttori che hanno voluto inserire nelle loro stagioni artistiche questa produzione tanto complessa quanto emozionante. L’Aquila e l’Abruzzo sapranno testimoniare ancora una volta come la musica e la cultura siano un baluardo senza tempo capace di unire nel ricordo”.
Il programma musicale: il pubblico sarà dunque coinvolto in un sensazionale viaggio musicale, tra i colori dell’orchestra sinfonica e le atmosfere del coro a cappella, permeato di afflato evocativo e perfezione stilistica, da cui traspare la vena felice e ottimistica che contraddistingueva la penna del compositore tedesco. Egli è l’uomo moderno che crede in Dio, guarda a lui con fiducia, e in lui cerca l’ispirazione profonda per i suoi capolavori. La sensibilità d’animo e la fede autentica di Mendelssohn si riflettono perciò negli adattamenti dei Salmi che mettono in risalto anche le istanze estetiche e semantiche del Romanticismo. Una lettura che guarda da una parte all’antica polifonia rinascimentale e alle possibilità espressive del contrappunto e dall’altra riprende le evoluzioni più vicine al periodo storico del compositore. Una traiettoria che Mendelssohn conduce secondo una visione certamente personale ma sempre aperta al confronto continuo con le tradizioni dei repertori sacri, una traiettoria che giungerà poi a sviluppi successivi con gli interventi dei grandi compositori dell’Ottocento.