Nella giornata sulla consapevolezza dell’autismo, Parole Invisibili di Stefano Carnicelli presentato a Castel di Sangro
Castel di Sangro, 5 aprile- Istituendo la Giornata Mondiale sulla Consapevolezza dell’Autismo, l’Onu nel 2007, parlava alle società civili nella loro completezza, giacché i custodi dell’autismo, attraverso parole invisibili pregiate, bonificano il mondo da tempi ormai lontani. Ed è proprio il libro dal titolo Parole Invisibili, scritto da Stefano Carnicelli che ha riempito la sala del Teatro Tosti di Castel di Sangro.
Una presentazione, quella moderata da Mario Rinaldi, direttore del Museo Aufedinate che, sin dalle prime battute si è discostata dal canonico. Per mostrare la strada più utile da seguire, l’architetto Rinaldi ha scelto di aprire i lavori citando Pablo Picasso nella specifica di pensiero che recita: – Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, prendi l’occasione per comprendere. –
Il merito per l’ideazione di questo incontro va a Piera Colicchio, a riconoscerle sensibilità e attenzione l’Assessore alle Politiche Sociali e Assistenziali del Comune di Castel di Sangro, Raffaella Dell’Erede. L’assessore da anni è presidente, altresì, dell’associazione AmoRosa, associazione di promozione sociale, operosa e necessaria.
Il gong di inizio lavori ha fatto capo alle significative parole del Presidente della Provincia e Sindaco di Castel di Sangro, Angelo Caruso. Il primo cittadino ha sottolineato l’importanza di comprendere, di avere consapevolezza, appunto, che: – l’autismo è una componente della società, non un problema. Sensibilità particolari che generano impegni ed esposizioni consistenti nelle famiglie interessate, famiglie a cui va donata apertura. – La consapevolezza sii tramuti, conclude il sindaco: –nella capacità di tutti di essere ambasciatori di apertura e condivisione. –
Verrà fuori, durante i lavori, in più occasioni e da diverse voci che, l’amministrazione comunale di Castel di Sangro sta lavorando a percorsi virtuosi vicini alle tematiche dell’autismo e non solo.
Giova ricordare che lo scrittore aquilano Stefano Carnicelli, ha prodotto più di una fatica letteraria negli anni, ricevendo premi e riconoscimenti da più parti, seppur questo incontro esige attenzione ed esclusività per la storia di Andrea ragazzo autistico, nel libro Achille.
Alle domande precise e schiette del moderatore, lo scrittore risponde che si è dinnanzi ad una storia -verità per circa il 70% della narrazione. Il bambino autistico, protagonista del romanzo, è il figlio di sua cugina, purtroppo venuta a mancare a causa di un cancro feroce. Non si esime dal riportare che, inizialmente la famiglia interessata, come spesso accade, ha vissuto difficoltà di accettazione e convivenza con l’autismo.
Parole Invisibili è un libro “pentagramma”, in grado di ospitare diverse note e di accordare a svariate melodie. Per tal ragione, a corredo, della storia narrata e degli accadimenti che hanno interessato la vicenda tutta, dentro e fuori dalla narrazione, si è realizzato un cortometraggio dal titolo Bianca e il sole che non c’è, scritto e diretto da Ezio Forzano, co Regista Donato Tulliani. Quest’ultimo insieme alla giovanissima Nunzia Donatelli, interprete commovente e capace del cortometraggio, era presente sul palco. Il Tulliani ha sottolineato l’importanza di entrare nello stato di vita rappresentato dall’autismo, la condivisione e l’apertura sono i motori importanti e distintivi.
Il messaggio eccelso del cortometraggio, attraverso la pronunzia delle mani dell’attrice, Nunzia Donatelli, perché è con le mani che, sovente, i bambini autistici creano cornici bellissime alla loro espressività e alla loro sensibilità, si è adagiato nel cuore di tutti i presenti. La realizzazione dei contenuti della pellicola è avvenuta in collaborazione dell’associazione Mano nella Mano.
I microfoni a disposizione hanno avuto il privilegio di accogliere e diffondere più interventi. Ogni testimonianza, che magistralmente Mario Rainaldi, ha moderato, ha potuto fare affidamento sulla capace spalla di Raffaella Dell’Erede. Congiuntamente si è voluto instillare il concetto per cui l’autismo non deve lasciare spazio alla vergogna, bensì va affrontato con la tecnica degli abbracci, con l’ascolto della musica, e con ciò che l’autistico sceglie di eleggere a suo, soggettivo, supporto. Dove non si odono parole, si ascolti lo sguardo.
A testimoniare l’importanza e l’attualità della tematica che Stefano Carnicelli ha scelto di trattare, in Parole Invisibili, si tenga presente che un bambino su 77 vive questo disagio, l’intervento del professore di sostegno Alessandro Ranallo. Quando si ascoltano le parole di chi ogni giorno lavora in prima linea si evince che, il sistema scuola, deve rivedere la taratura sulla questione. Non aiutano i continui cambi dei professori di sostegno, le non tempestive nomine degli stessi ad inizio anno scolastico, tutto migliorato negli ultimi anni, ma bisognevole di ulteriore attenzione.
Il professore specifica che il mondo dell’autismo non include forme di guarigione, ma forme di trattazione. Ad essere intaccate sono le sfere della comunicazione, degli interessi, passando per movimenti ripetitivi. A scombussolare tempi e modi, pare siano sette geni, ecco perché un padre ha inteso definire questi sette rompiscatole, note musicali.
Un pomeriggio di belle verità quello che si è andato concretizzando, partendo dal libro Parole Invisibili di Stefano Carnicelli. La verità bella di Castel di Sangro è Il Mondo di Cosimo. Cosimo è un bambino autistico che, da sempre ha potuto contare su due genitori speciali quali Maria e Andrea.
Perché la disabilità sia concepita come normalità, la mamma di Cosimo ha creato una pagina social dove, quotidianamente, mostra le attività e i progressi che insieme ai suoi insegnanti, fra cui Alessandro Ranallo, Cosimo consegue. Nulla è facile, né immediato, ma Cosimo nel tempo è riuscito a partecipare, con successo, a laboratori di cucina, di attività domestica, a comprare la merenda in autonomia. La frase del professore Ranallo secondo cui: – il sostegno è importante quando non è più indispensabile– rende nitidamente la dimensione e l’unicità del mondo dell’autismo. Emozionante e gioioso, per tutti, il momento in cui Cosimo è salito sul palco. Un bambino conosciuto e amato, anche, grazie alla forza della sua mamma che, non ha inteso nascondere o rifiutare, ma solo condividere e mostrare, con orgoglio e determinazione. Gli abbracci dei presenti l’hanno commossa, tutti con l’intento dimostrarle ammirazione e stima, riconoscendole il ruolo di esempio da seguire.
Lo spazio lasciato agli interventi da parte del pubblico ha stimolato lo scrittore, il professore e il co regista a mantenere il dibattito sempre vivo ed interessante. Ben due gli insegnanti che dal pubblico hanno preso la parola riportando episodi e consapevolezze maturate insieme ai ragazzi autistici all’interno delle aule.
Spesso la piccola Nunzia è stata interpellata dal moderatore e dall’assessore, il tutto ha portato a momenti di tenerezza e maturità che la bambina ha saputo mostrare. Altri interpreti del cortometraggio erano presenti fra le prime file della platea. Componenti di ogni ordine e grado fra il pubblico, presente, anche, il Capitano Giuseppe Testa, Comandante dei Carabinieri della Compagnia di Castel di Sangro, tutti a evocare attenzione e partecipazione verso l’argomento trattato.
Le 176 pagine di Parole Invisibili si sono rivelate un vero e proprio sistema solare composto da una varietà di corpi celesti tutti a forma di cuore, proprio come i cuori celesti che diffusamente aiutano a identificare la superiore celestialità dell’autismo. La disabilità è una porta che, resterà invalicabile, solo, fino a quando chi non ne comprende la profondità e lo spessore continuerà a dare mandate di chiusura.
Cesira Donatelli