Castelvecchio,8 aprile– E’ mobilitazione in Valle Subequana a difesa della scuola. Questa mattina genitori e alunni, affiancati da sindaci e amministratori, si sono radunati davanti all’ingresso delle scuole cittadine di Castelvecchio Subequo in un presidio pacifico per dire no allo smantellamento della scuola media nel territorio subequano.
Tutto parte dalla comunicazione pubblicata in data 5 aprile 2024 sul portale Argo in merito all’organico di diritto assegnato per la formazione delle classi nella Scuola Secondaria di Primo Grado del plesso di Castelvecchio Subequo. Nella nota informativa si legge che per l’anno scolastico 2024/2025 si autorizza la pluriclasse prima/terza media con un numero pari a 18 alunni.
Una doccia gelata per la comunità scolastica subequana, con amministratori e rappresentanti scolastici che, in un lungo incontro svoltosi in mattinata con la dirigente scolastica del Comprensivo di Raiano, hanno manifestato tutto il loro dissenso e i loro timori per il futuro non solo prossimo, ma anche a lungo termine, dell’intero territorio, cuore dell’entroterra aquilano.
Per questo, da sabato 6 aprile sono in corso iniziative di dissenso a partire dall’astensione dalle attività didattiche degli alunni della scuola secondaria di primo grado del plesso di Castelvecchio Subequo, che ha coinvolto oggi anche gli alunni della primaria. Iniziative che continueranno con tutti gli strumenti adeguati a reclamare il diritto degli alunni ad avere un’istruzione adeguata, che affianchi alla crescita didattica il loro benessere emotivo e psicologico.
“Non siamo un mondo a parte- dichiara il Comitato spontaneo di genitori che si è formato dopo l’accaduto– siamo parte del mondo e abbiamo bisogno che le istituzioni stiano dalla parte dei nostri ragazzi affinché realizzino i loro sogni e le loro aspirazioni nei modi costituzionalmente sanciti. Ci resta difficile pensare- conclude- che questo sia possibile con una pluriclasse che mette insieme alunni che iniziano un nuovo ciclo scolastico con alunni che si preparano alla sfida di un nuovo ciclo superiore”.
In questa parte dell’Abruzzo cosiddetta delle “aree interne”, la scuola non è solo un servizio, ma anche e soprattutto un baluardo costituzionale che, in questi anni difficili provati dal post terremoto e dalla pandemia, è stato strumento essenziale di crescita democratica. Per questo- continua il Comitato- si ritiene che la decisione intrapresa metta a rischio in primo luogo il pieno adempimento del diritto all’istruzione, universalmente riconosciuto a tutti, senza distinzione di territori e di numeri. Inoltre, appare ancora più incongruente in rapporto all’evidenza politica nazionale e regionale di sostegno alle aree interne, con misure specifiche e continue (ultime quelle del PNRR) di contrasto allo spopolamento e all’impoverimento culturale e sociale”.
Sulla stessa lunghezza d’onda i Sindaci e gli amministratori della Valle. “Siamo al fianco dei genitori in questa legittima protesta- hanno dichiarato all’unisono A seguito dell’incontro con la Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Raiano, siamo ancora più determinati ad intraprendere tutte le iniziative necessarie affinché il diritto allo studio in Valle Subequana sia garantito e non mortificato. Siamo inoltre pronti e disponibili ad interloquire con gli organi di Governo competenti affinché si prestino le necessarie attenzioni a motivazioni di carattere socio ambientale e non meramente numeriche. E’ arrivato il momento di cambiare la legge attraverso riforme strutturali”.