Castelvecchio S., 13 aprile– Una giornata particolare per gli scolari della Scuola secondaria di Primo grado di Castelvecchio Subequo, dell’Istituto Comprensivo di Raiano, per conoscere la “Civiltà contadina”.
La generazione digitale non può ignorare le radici culturali dei propri antenati, poiché un paese senza memoria non può avere un futuro. È questo il senso dell’incontro formativo voluto dai docenti professori Adornati Mariana, Enza Chiara Ricci, Maria Carmela Di Cesare, Antonio Piotti, operanti nella sede di Castelvecchio Subequo dell’Istituto Scolastico Comprensivo di Raiano, diretta dalla prof.ssa Paola Ruscitti, con l’Azienda Agricola “Marinopiccoli”, grazie agli interventi di Giuseppe Cera, cultore di storia locale e lo scrivente Giovanni Pizzocchia già dipendente della Comunità Montana Sirentina, sociologo pubblicista e già operatore dell’ufficio stampa e dell’Ecomuseo d’Abruzzo.
Danilo Marinopiccoli, titolare dell’Azienda, intitolata al bisnonno, ha allestito ed illustrato nei propri locali, di ottocentesca memoria, un vero museo con gli attrezzi agricoli, utilizzati soprattutto nel passato dai braccianti agricoli, quando ancora la moderna tecnologia non aveva rivoluzionato le modalità delle lavorazioni agricole. I discenti hanno avuto modo di scoprire il mondo del passato, quando nei piccoli paesi si nasceva nelle proprie abitazioni, in una società solida, coesa, patriarcale, contadina con le sue tradizioni e consuetudini, e confrontarla con quella del presente, più individualista, liquida, come insegnava il sociologo Baumann, di cui, come metafora, ne è eloquente testimonianza ed espressione anche il patrimonio immobiliare. Dai centri storici in cui le case, arroccate, intorno al castello medievale, venivano costruite in pietra e calce, attaccate le une alle altre, nell’ottica di un’economia rurale, di mutua assistenza e d’uso comunitario, nell’accessibilità con la chiave nella toppa. In contrapposizione con la parte nuova del paese con case singole, costruite in cemento armato, spesso con recinto, cancello e con la scritta “Attenti al cane”.
Pietre e cemento parlanti che raccontano chi eravamo e cosa siamo…
Felici gli scolari e i docenti. Compiaciuto Danilo che, da eccellente interprete di un modo innovativo nell’essere imprenditori agricoli, ha offerto l’occasione anche per far degustare una piccola “colazione contadina” a tutti i partecipanti, per chiudere cosi in bellezza l’incontro didattico nella sua fattoria.
Giovanni Pizzocchia