Sulmona, 24 aprile-“Lo abbiamo scritto e detto in tutti i modi: il cantiere aperto dalla Snam per la costruzione della Centrale di Sulmona è illegale ma nessuna autorità è finora intervenuta. Se quanto andiamo sostenendo da oltre un anno fosse falso avremmo dovuto essere smentiti o denunciati, ma ciò non è avvenuto. Sulla vicenda grava il silenzio assoluto, sia da parte delle istituzioni pubbliche che della Snam.
Eppure il Decreto VIA del 7 marzo 2011 (da considerarsi, peraltro, ampiamente decaduto in base ad una sentenza del Consiglio di Stato del 2020) non lascia adito a dubbi: la compatibilità ambientale della centrale di compressione e del metanodotto Sulmona – Foligno è stata rilasciata “a condizione” che, prima dell’inizio dei lavori, venissero effettuate ben 22 prescrizioni”. Così in una nota diffusa nella giornata di oggi dai rappresentanti dei Comitati Cittadini per l’ambiente
“Ma il 1° marzo 2023, quando la Snam ha allestito il suo cantiere a Case Pente per l’avvio dei lavori della centrale- si legge nel documento- quasi nessuna delle prescrizioni “ante operam” era stata adempiuta. Ciò che appare ancora più incredibile è che, a distanza di quasi 14 mesi dall’apertura del cantiere, non è stato ancora completato l’adempimento di tali prescrizioni.
La conferma è arrivata direttamente dal Comitato VIA della Regione Abruzzo riunitosi ieri per l’esame di alcune prescrizioni relative al metanodotto. Nell’occasione il Comitato VIA ha reso noto che, per quanto concerne la centrale, manca ancora l’adempimento di una prescrizione fondamentale, quella relativa al Progetto di Monitoraggio Ambientale.
I rappresentanti dei Comitati cittadini per l’ambiente, che hanno preso parte alla riunione in qualità di auditori, hanno fatto mettere a verbale la seguente dichiarazione: “Ci sorprende che, a distanza di oltre un anno dall’apertura del cantiere della centrale Snam in località Case Pente di Sulmona non siano state ancora adempiute tutte le prescrizioni ante operam; ciò continua a rappresentare una aperta violazione del Decreto VIA n.70 del 7 marzo 2011. Pertanto, il cosiddetto “inizio dei lavori” da parte della Snam in data 1° marzo 2023 si conferma come un inutile escamotage per tentare di evitare la decadenza dell’autorizzazione a costruire; autorizzazione che, a norma di legge, non essendo stata prorogata, ha cessato i suoi effetti in data 7 marzo 2023. A nostro avviso, venendo meno l’autorizzazione a costruire è venuto meno anche il Decreto VIA che ne costituisce il presupposto fondamentale. Conseguentemente non è possibile procedere all’esame delle prescrizioni. Ci riserviamo ogni possibile azione per il rispetto della legalità”.
I rappresentanti dei Comitati hanno anche ribadito che il sito di Case Pente è incompatibile con la centrale Snam per il suo elevato valore naturalistico e paesaggistico, nonché per la sua rilevanza storica e archeologica. Inoltre l’area, come risulta da una specifica relazione del Parco Maiella, è un sito di alimentazione e corridoio faunistico dell’Orso bruno marsicano, pertanto la centrale è in aperto contrasto con la tutela di questa specie ad altissimo rischio di estinzione.
Di fronte a questa palese illegalità- conclude la nota- che noi continuiamo a denunciare qualcuno degli organi preposti interverrà finalmente? E i nostri rappresentanti istituzionali, eletti dai cittadini per far rispettare le leggi, nulla hanno da dire? “.
2 Commentii
Bravo Pizzola e i suoi amici che stanno sempre a combattere per difendere la nostra città. Ora vogliamo proprio vedere che sono i veri amici di Sulmona in politica dal Consiglio comunale, provinciale, regionale e al Governo. Non c’è più’ tempo di giocare con le tre carte
Scusate ho un dubbio. E’ vero che quando la Regione doveva tutelare Sulmona su questa vicenda non si è presentata ai tavoli decisionali a Roma com’è suo dovere ma il Presidente il sig. Marsilio ha mandato un semplice funzionario al quale non hanno fatto aprire bocca ?