L’allarme lanciato dalle Assemblee provinciali di Pescara e Teramo nel giorno della fondazione dell’80esimo anniversario della fondazione di Coldiretti-
Sulmona, 1 maggio-La fauna selvatica incontrollata ha causato nell’ultimo anno danni all’agricoltura italiana per circa duecento milioni di euro, di cui circa 5milioni stimati in Abruzzo, con campi coltivati rasi letteralmente al suolo, a cui si aggiungono problemi causati dalle importazioni selvagge di cibo dall’estero, con costi di produzione andati alle stelle e prezzi pagati nei campi sotto i livelli di sopravvivenza. E’ l’allarme lanciato dalle assemblee provinciali Coldiretti di Pescara e di Teramo, nel giorno della celebrazione dell’80esimo anniversario della fondazione di Coldiretti, festeggiata in tutta Italia il 30 aprile. Questa sera, alle 18 sarà la volta della provincia di Chieti e alle 19 di L’Aquila Una giornata cruciale che, nell’assemblea pescarese, ha visto partecipare centinaia di soci che hanno letteralmente assediato Pescara Vecchia.
Al centro dell’evento, al quale ha partecipato anche il capo del servizio tecnico della confederazione nazionale Alessandro Apolito, due argomenti principali: i danni da fauna selvatica e la raccolta firme di proposta di legge europea di iniziativa popolare sulla trasparenza e l’origine.
“I danni causati dagli animali selvatici non vengono rimborsati che in minima parte e spesso dopo molti anni, con una situazione che ha portato molti a rinunciare a denunciare gli attacchi subiti – ha detto Giuseppe Scorrano, presidente di Coldiretti Pescara nell’assemblea di questa mattina – Tra l’altro, i pochi indennizzi che arrivano non coprono mai il reale valore del prodotto distrutto o dell’animale ucciso. Per fare un esempio, un produttore di vino pregiato che ha avuto la vigna devastata da cinghiali si vedrà risarcire solo il semplice valore dell’uva”.
“Proprio i cinghiali – ha rincarato Pietropaolo Martinelli, presidente regionale di Coldiretti Abruzzo – sono il maggior pericolo anche per i cittadini, con 170 incidenti stradali con morti e feriti causati nel 2023 proprio dall’impatto con cinghiali e altri animali selvatici, secondo l’analisi Coldiretti su dati Asaps, in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. In Abruzzo nel 2022 le aziende agricole hanno richiesto danni per quasi 5 milioni di euro”.
Da qui la richiesta che da Pescara è stata avanzata “di mettere un freno immediato alla proliferazione dei selvatici, dando la possibilità agli agricoltori di difendere le proprie terre e il territorio da una vera e propria invasione”.
L’altro problema che pesa sui bilanci delle imprese, come è emerso dalla giornata di celebrazione, è il crollo dei prezzi pagati alla produzione in molti settori simbolo, a partire dal grano, aggravato peraltro dal fenomeno delle pratiche sleali e la minaccia dell’invasione di prodotti stranieri con le importazioni di cibo che sono aumentate del 60% nell’ultimo decennio raggiungendo il valore record di 65 miliardi di euro, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. “Prodotti – ha evidenziato Apolito nelle assemblee abruzzesi – spesso provenienti da Paesi che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale e di rispetto dei diritti dei lavoratori e che spesso vengono spacciati per tricolori sfruttando il codice doganale che consente di “italianizzarli” grazie a minime lavorazioni”. Un fenomeno drammatico contro la quale la Coldiretti ha portato diecimila agricoltori – tra cui centinaia di abruzzesi – alle frontiere del Brennero, lanciando una grande mobilitazione per una proposta di legge europea di iniziativa popolare sulla trasparenza di quanto portiamo in tavola, con la raccolta di un milione di firme.