Dura presa di posizione della Uil Sulmona- Alto Sangro sul fenomeno dello spopolamento che interessa la nostra città nei prossimi anni con i tanti riflessi negativi e sul silenzio assordante della Politica locale (Sindaci, Parlamentari e consiglieri Regionali). “Noi accogliamo – spiega il sindacato – l’appello lanciato da un gruppo di Sulmonesi (fra i quali il Presidente Gravina)” a combattere in difesa del nostro territorio. E gli altri?
Sulmona, 3 maggio– Come Uil Sulmona Alto Sangro alla Luce della notizia dell’Istat sullo Spopolamento della Città di Sulmona alla quale seguirà una perdita dell’occupazione con la possibile chiusura delle scuole e di tanti uffici pubblici, e non.
Ribadiamo, ulteriormente, si legge in documento ,la nostra forte preoccupazione (oramai decennale) sulla tenuta occupazionale e demografica del nostro comprensorio poiché è sottoposto ad una continua espoliazione (la cosiddetta Politica del Carciofo) di tutti gli Uffici amministrativi e presidi dello Stato nel territorio, (Tribunale, Punto Nascita, Catasto, ecc), nel silenzio “ASSORDANTE” della Politica locale (Sindaci, Parlamentari e consiglieri Regionali).
Tutto questo equivarrà ad una contrazione dei diritti e a non garantire l’uguaglianza di tutti i cittadini.
Come Uil ormai da anni che sui temi come quelli dello sviluppo economico e industriale e su come evitare lo spopolamento che chiediamo e chiedevamo alla politica di passare dalle parole ai fatti, perché non avevamo e non abbiamo più tempo per le discussioni sterili su temi fondamentali come quelli del mantenimento dell’occupazione e dello spopolamento del territorio della Valle Peligna specialmente quello giovanile e ribadiamo che per invertire la rotta del declino demografico e occupazionale che da tempo vive il territorio sia necessario avviare un tavolo di concertazione permanente sul tema Lavoro, con la partecipazione di tutti gli attori; politici, parlamentari, assessori regionali, sindaci, sindacati, associazioni datoriali di tutti i settori (artigiane, commerciali, industriali), professionali, al fine di arrivare alla elaborazione di un progetto condiviso per il rilancio economico produttivo e occupazionale del territorio che oramai è “all’ultimo miglio “ della desertificazione industriale e artigianale, amministrativo, e per bloccare la fuga dei giovani da questo territorio.
Ovviamente per fare tutto questo è necessario superare le divisioni e campanilismi perché è fondamentale sviluppare assieme un patto territoriale per la rinascita e la crescita dello stesso.
Riteniamo inoltre che il ruolo dei Comuni con insediamenti produttivi, industriali e artigianali sia essenziale per intercettare tutte le opportunità concesse dalla ZES e dal PNNR , e tutte le altre misure oggi in essere, utilizzare le risorse per progetti di riconversione e riqualificazione industriale, artigianale, formazione e riqualificazione dei lavoratori e disoccupati, efficientamento energetico, digitalizzazione degli uffici pubblici.
Occupazione e rilancio delle imprese è una sfida che questo territorio non può perdere.
Pertanto, conclude il responsabile della Uil Sulmona-Alto Sangro Maurizio Sacchetta, accogliamo con piacere l’appello che un gruppo di Sulmonesi, tra i quali il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha fatto negli ultimi giorni ai quali chiediamo che si facciano promotori di un incontro, tra tutte le forze sane del territorio e che hanno a cuore lo sviluppo dello stesso, per avviare immediatamente un confronto sui temi posti.
3 Commentii
Brava la Uil di Sulmona e gli altri sindacati dove sono? Perché non si muovono ?
Ora la città non puo’ scherzare più’. In Consiglio regionale la città conta su tre Consiglieri tutti della maggioranza che sostiene Marsilio. Possono fare tante cose se vogliono. Lo faranno? Staranno in silenzio ed ubbidiranno agli ordini che verranno dati per non disturbare? Ora vediamo qual’è la differenza fra i politici dell’Aquila o della Marsica con quelli di Sulmona
Santo Iddio, lo spopolamento delle zone rurali, interne, o di montagna è un fenomeno globale che di più ha interessato le maggiori potenze industriali del pianeta, specialmente del G7. Anzi lo spopolamento è sintomo sociale della evoluzione della modernità tecnologica e della capacità economica di uno Stato perché i villaggi ed i paesini del terzo mondo non si sono spopolati perché gli abitanti vivono ancora la arretratezza del tempo medievale.
Perciò meno utopie meno burocrazie e più trasporti. I sette comuni della Valle Subequana, per esempio , debbono essere i primi a scomparire e ad essere aggregati al Comune di L’Aquila come exclave. Soltanto una buona connessione di trasporti urbani con L’Aquila Capoluogo può ostacolare questo fenomeno, diventando periferia di L’Aquila, come in effetti si è ma senza riconoscimento.