Sulmona, 19 maggio– “Abbiamo un governo retrogrado che sta rendendo l’Italia un Paese meno moderno e meno giusto. In Emilia-Romagna nel 2019 abbiamo approvato la legge regionale contro l’omotransfobia, prima in Italia”. Così il presidente della Regione e del Pd Stefano Bonaccini, in una intervista alla Stampa.
Bonaccini difende il diritto di Roccella “a manifestare le sue opinioni, ma sui diritti delle persone non arretreremo di un centimetro”. Sull’Ucraina il Pd candida Strada e Tarquinio, contrari alle armi a Kiev. Nel partito, commenta, “ci sono sensibilità diverse, ma la linea del Pd è una sola e molto chiara: fare ogni sforzo per sostenere l’Ucraina, e promuovere la pace”. Sul post-Bonaccini in Emilia-Romagna afferma: “Entro l’estate avremo una candidatura autorevole condivisa con l’alleanza più ampia” mentre rispetto al suo atteggiamento nei confronti di Schlein dice: “Un minuto dopo che si è chiuso il congresso, ho teso la mano a Elly: massima collaborazione per il bene del Pd”. Troppo? “Non rinuncio a nessuna delle mie idee, ma trovo irresponsabile l’idea per cui si lavori sempre per affossare il segretario di turno”. Sui referendum Cgil “sto riflettendo sui quesiti, senz’altro sosterrò quello sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in caso di appalti.. Capitolo faccia a faccia Meloni-Schlein: “Le regole si rispettano. Spero però ci sia un’occasione per farlo, perché da quando è diventata premier, Meloni sta fuggendo dalle domande”. Toti? “Ho lavorato bene con lui come con altri colleghi presidenti. Sono garantista sempre, a prescindere dal colore politico. Certo sta emergendo un quadro preoccupante. Dimissioni? Se restasse ancora ai domiciliari, la situazione sarebbe insostenibile per il governo della Regione”